CHI ABITA AL PIANO SUPERIORE E’ RESPONSABILE DELLE INFILTRAZIONI E PAGA I DANNI. LA SENTENZA

Infiltrazioni

Chi abita al piano superiore può essere responsabile per infiltrazioni solo se è dimostrabile che il danno sia stato causato da negligenza o comportamento negligente. Si espone anche al risarcimento del danno alla salute.

Se l’infiltrazione è dovuta alla manutenzione negligente del pavimento o delle tubature da parte del proprietario dell’appartamento al piano superiore, allora potrebbe essere considerato responsabile per i danni causati.

Tuttavia, se l’infiltrazione è dovuta a causa di eventi imprevedibili come allagamenti o problemi strutturali del condominio, allora il proprietario dell’appartamento al piano superiore potrebbe non essere considerato responsabile. Inoltre, la responsabilità potrebbe variare a seconda delle leggi locali e delle disposizioni contrattuali previste nel condominio o nell’affitto.

È sempre consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto immobiliare o condominiale per valutare la situazione specifica e determinare la responsabilità in caso di infiltrazioni.

Nel caso trattato daI Tribunale di Milano, con la sentenza n. 4906 del 12 giugno 2023, è stato condannato il condomino a risarcire i danni da allagamento causati all’abitazione del piano inferiore. Secondo il giudice , le gravi infiltrazioni d’acqua, provenienti dalla rottura di un tubo flessibile dello scaldabagno, sono da ascrivere alla responsabilità del proprietario anche se il vizio è derivato da un cattivo intervento di riparazione effettuato dalla ditta da lui prescelta.

Allagamento del piano inferiore: fatto e decisione

L’attore conveniva in giudizio il proprietario del piano superiore per sentirlo condannare al risarcimento dei danni patiti a causa dell’allagamento della propria abitazione.

A seguito dell’intervento dei vigili del fuoco era infatti emerso come le gravi infiltrazioni d’acqua fossero state causate dalla rottura di un tubo flessibile dello scaldabagno; tale riscontro era stato poi cristallizzato mediante ricorso a un accertamento tecnico preventivo. La parte convenuta in giudizio si difendeva ritenendo che fosse responsabile la ditta chiamata, solo qualche giorno prima dell’evento, a effettuare un intervento di manutenzione sul medesimo scaldabagno.

Per la precisione, il Ctu rilevava che le cause dell’allagamento era state determinate dal distacco del tubo di adduzione dell’acqua fredda al boiler elettrico; tale distacco, a propria volta, era stato provocato da un fenomeno di elevata sovrappressione verificatosi all’interno dello stesso scaldacqua elettrico, la cui causa era originata principalmente dal malfunzionamento del termostato (non compatibile) sostituito in occasione dell’intervento di manutenzione.

Secondo il Tribunale di Milano, nonostante le evidenti colpe della ditta di manutenzione, la responsabilità giuridica dell’evento va attribuita al proprietario dell’appartamento in qualità di custode ai sensi dell’art. 2051 c.c.

Tale norma prevede infatti una forma di responsabilità oggettiva dalla quale è possibile andare esenti solamente dimostrando il caso fortuito, cioè un evento imprevedibile e inevitabile che impedisce di attribuire al custode qualsiasi tipo di colpa.

Nel caso di specie, peraltro, non può essere sottaciuto come trovi applicazione anche l’art. 2049 c.c., a tenore del quale «I padroni e i committenti sono responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e commessi nell’esercizio delle incombenze a cui sono adibiti».

In alcuni casi, però l’infiltrazione può essere causata da un problema strutturale dell’edificio, come ad esempio una crepa o una perdita nel tetto. In questo caso, la responsabilità potrebbe ricadere sul proprietario o l’amministratore dell’edificio.

Altri casi comuni possono essere quelli in cui l’infiltrazione è causata da una condotta danneggiata o da un problema di impermeabilizzazione nel pavimento o nella parete del piano superiore. In questi casi, la responsabilità potrebbe ricadere sul proprietario o l’occupante del piano superiore, ma solo se è dimostrato che è stata la sua negligenza a causare il problema.

È importante sottolineare che la responsabilità può variare in base alla legislazione locale e agli accordi di locazione o condominiali. Pertanto, è sempre consigliabile contattare un avvocato specializzato in questioni immobiliari per determinare la responsabilità specifica in ogni caso.

Inoltre le infiltrazioni d’acqua possono causare la formazione di muffe che possono essere dannose per la salute umana. Le muffe si sviluppano in ambienti umidi e possono produrre spore che vengono rilasciate nell’aria. L’esposizione alle spore di muffa può causare una serie di problemi alla salute, come irritazioni agli occhi, al naso e alla gola, tosse, starnuti, congestione nasale, problemi respiratori e persino reazioni allergiche. Inoltre, alcune tipologie di muffe possono produrre sostanze chimiche tossiche chiamate micotossine, che possono essere dannose se inalate o ingerite. È importante affrontare le infiltrazioni d’acqua tempestivamente per prevenire la formazione di muffe e proteggere la salute delle persone che abitano in un determinato ambiente, evitando di esporsi anche alla richiesta del risarcimento del danno per lesioni alla salute.

ALLEGATA LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI MILANO