IL FOTOVOLTAICO DI TESSUTO SFRUTTA L’ENERGIA SOLARE PER ILLUMINARE E OMBREGGIARE E IN PIU’ COMBATTE L’INQUINAMENTO LUMINOSO

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Il primo tessuto al mondo fornisce ombra, illuminazione e combatte l’inquinamento luminoso

Da un lato ripara dai raggi del sole e crea una fresca ombra, dall’altro lato produce illuminazione da fonti rinnovabili per illuminare di notte. Tutto questo è possibile grazie al primo tessuto fotovoltaico LumiWeave , che immagazzina l’energia solare rendendola disponibile in forma di elettricità, esattamente come i pannelli con le classiche celle fotovoltaiche. E’ stato inventato dalla designer industriale Anai Green e presente testata a Tel Aviv, la città israeliana particolarmente attenta alle innovazioni tecnologiche e allo sviluppo urbano. Il Comune di Tel Aviv-Yafo è membro dell’organizzazione internazionale delle città C40, una rete di grandi città del mondo impegnate in azioni urgenti per combattere la crisi climatica.

Basato sul suo tessuto rivoluzionario, questa innovazione offre una serie di soluzioni per esterni che forniscono ombreggiatura diurna e illuminazione notturna, eliminando sia le emissioni di combustibili fossili che l’inquinamento luminoso. Le soluzioni sono facili da installare e, non meno importante, consentono di risparmiare il 100% del costo dell’elettricità riducendo i costi di installazione dell’illuminazione di oltre il 50%, rendendo superate le infrastrutture elettriche e la costruzione pesante. Inoltre offre flessibilità, sicurezza e stile, nonché ulteriori caratteristiche interessanti come la presa di ricarica del cellulare e la regolazione automatica della posizione dell’ombra.

Il tessuto fotovoltaico in futuro potrebbe rappresentare una soluzione virtuosa per contrastare il cambiamento climatico, per diversi motivi. Su tutti, la possibilità di ombreggiare le città abbassando in maniera naturale la temperatura delle strade e dei palazzi, e riducendo in questa maniera l’utilizzo dei condizionatori, abbattendo le emissioni dovute all’utilizzo di combustibili fossili. Si riduce automaticamente anche l’uso dei climatizzatori con un notevole risparmio sulla bolletta.

L’energia solare accumulata dalle tende, poi, potrebbe venire utilizzata per gli stessi scopi, sostituendo l’energia inquinante con quella pulita derivante da risorse rinnovabili come la luce solare. La stoffa è collegata a una batteria ad acqua salata riciclabile e con una capacità di 1,5 kWh. Il sistema di controllo è dotato di sensori di movimento, che accendono le luci al passaggio delle persone, consentendo persino di regolare la posizione dell’ombra. Va sottolineato che consente addirittura di abbattere i costi dell’elettricità del 100%, perché la raccolta di energia solare è costante.

La sperimentazione  era partita nel 2020 dall’esercito degli Stati Uniti che ha valutando una serie di tende flessibili, portatili e leggere a energia solare e tecnologie simili a tende.

I prodotti sono progettati per consentire alle unità di spedizione di dispiegarsi con energia elettrica trasferibile ed esportabile in grado di caricare batterie, computer e altri attrezzi essenziali senza bisogno di carburante o di un generatore, hanno detto i funzionari del servizio. Utilizzando questa tecnologia che ha subito trovato positivi riscontri e nota come fotovoltaico flessibile (PV), convertono l’energia solare in elettricità, eliminando così la necessità di trasportare generatori e grandi quantità di carburante. I progressi tecnologici nel settore del fotovoltaico hanno così permesso di costruire materiali leggeri e portatili, flessibili e facilmente utilizzabili anche in città e a Tel Aviv sono già state inserite nel contesto urbano, con notevole risparmio per le amministrazioni locali e la diminuzione dell’inquinamento luminoso,  che ha conseguenze profonde, sugli ecosistemi e sulla nostra salute. L’inquinamento luminoso proviene in massima parte dagli impianti di illuminazione pubblica e si ripercuote sugli esseri viventi. L’inquinamento luminoso altera il naturale ciclo di 24 ore di luce e buio, modificando l’equilibrio dei processi di base che aiutano il nostro corpo a funzionare normalmente: la luminosità artificiale, infatti, porta il nostro organismo a “convincersi” che sia sempre giorno.

Uno studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inquinamento luminoso, ha evidenziato un’incidenza di tumore al seno più alta nelle donne impegnate nel turno di notte, mentre i maschi sarebbero a rischio cancro alla prostata. Inoltre, provoca  difficoltà di apprendimento e memoria, abbassamento della temperatura corporea, sonnolenza, scarsa attenzione alla guida. Ma i problemi non finiscono qui. Sono segnalati anche maggiori rischi di malattie cardiovascolari, obesità, diabete e depressione.