EDILIZIA: IL GESSO PRODOTTO DA SCARTI E RIFIUTI E’ UNA RISORSA ECONOMICA E AMBIENTALE

Recupero del gesso

La realizzazione di gesso di recupero con caratteristiche “nobilitate” avrebbe un significativo valore aggiunto per l’industria del gesso, in termini di riduzione delle emissioni ambientali, riduzione dei costi e migliore qualità del prodotto finale. Secondo le leggi in materia di smaltimento il cartongesso è un rifiuto speciale non pericoloso ed in quanto tale una volta giunto a fine vita deve essere recuperato e riciclato presso discariche specializzate in cui verrà trasportato da aziende competenti in smaltimento rifiuti.Esistono diverse tecnologie disponibili per il recupero del gesso e del cartone dal cartongesso, che permettono di ridurre gli sprechi e di valorizzare i materiali per un uso sostenibile.

Il gesso è un materiale riciclabile, pertanto può essere recuperato e riutilizzato in diversi settori.

Dal punto di vista economico, recuperare il gesso consente di ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti, che altrimenti dovrebbero essere affrontati e pagati dall’azienda o dal privato che produce il gesso. Ricuperare e riutilizzare il gesso permette invece di ottenere un guadagno, sia attraverso la vendita del materiale recuperato a terze parti, che attraverso il riciclaggio interno all’azienda stessa.

Dal punto di vista ambientale, il recupero del gesso è importante poiché questo materiale può essere riciclato e riutilizzato in numerosi settori, riducendo l’utilizzo di risorse naturali e limitando l’impatto ambientale legato all’estrazione di nuove materie prime.

Il gesso riciclato può essere impiegato nell’edilizia, ad esempio per la produzione di nuovi materiali da costruzione come pannelli, mattoni, blocchi o intonaci. Inoltre, il gesso può essere utilizzato nel settore agricolo come fertilizzante, grazie alla sua capacità di migliorare la struttura del terreno e di fornire nutrienti alle piante.

Il cartongesso è uno dei materiali più usati nell’edilizia, è potenzialmente riciclabile all’infinito. Lo smaltimento in discarica in quantità elevate potrebbero causare problematiche all’uomo e all’ambiente, generando potenziali emissioni di acido solfidrico (H2S), metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).

I programmi di ricerca puntano a migliorare le caratteristiche del gesso recuperato con proprietà foto catalitiche, antimuffa, ignifughe, impiego ecc. facendo uso di tecnologie oggi note ma non sempre implementate a livello industriale o per materiali riciclati.
Il gesso fotocatalitico permette di purificare l’aria, eliminare gli inquinanti prodotti da automobili, industrie, impianti di riscaldamento in combinazione con l’effetto della luce solare.

IL PROCESSO DI RECUPERO

Il processo di recupero del gesso prevede generalmente la triturazione del materiale grezzo, la rimozione di eventuali impurità e la lavorazione per ottenere il prodotto finale desiderato. Il recupero del gesso rappresenta quindi un’opportunità sia economica che ambientale, consentendo di ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti e di riutilizzare il materiale in nuovi prodotti, contribuendo così alla sostenibilità e alla valorizzazione delle risorse.

I rifiuti da  da costruzione e demolizione (C&D) in Europa e in Italia hanno attività di recupero oramai sufficientemente sviluppate e consolidate, i rifiuti di gesso invece, sono ancora comunemente inviati in discarica.
Solo di recente in diverse Regioni del Belgio, Finlandia, Francia, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito, sono stati messi in funzione diversi sistemi di riciclaggio di gesso. Ciò anche grazie a due importanti progetti europei finanziati dal Programma LIFE:

  • GyEco promosso dalla Gyproc – Saint-Gobain;
  • GtoG promosso da un Consorzio composto da 17 partner europei, tra cui riciclatori gesso, produttori di cartongesso, decostruzione, società di consulenza e istituti di ricerca (coordinatore del progetto è Eurogypsum).

I rifiuti a base di gesso di cui al CER 170802 “Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 170801”, sono costituiti essenzialmente da intonaci a base di gesso e cartongesso.
Tali materiali, sebbene rappresentino una modesta quantità rispetto al totale dei rifiuti da  da costruzione e demolizione (C&D), sono al centro di numerose problematiche sia da parte dei gestori ambientali che dei produttori.

In primo luogo vi è la modifica legislativa che ha portato, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2003 “Attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti”, prima e del DM 27 settembre 2010 “Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”, dopo, al conferimento di detti rifiuti in discariche per rifiuti non pericolosi, con tutto quanto connesso a tale pratica di gestione, sia dal punto di vista dell’impianto di smaltimento, sia in termini di costo per il conferimento e il trasporto. Un’altra problematica invece riguarda la presenza del gesso negli aggregati riciclati prodotti dalle operazioni di recupero R5 dei rifiuti inerti da demolizione, in quanto:

  • il gesso è un materiale friabile con basse caratteristiche meccaniche, pertanto eliminare tale componente significa eliminare una frazione poco resistente alla compressione;
  • essendo il solfato la principale componente chimica del gesso, la sua eliminazione dagli aggregati riciclati comporta una maggior possibilità di non superamento del parametro solfati nel test di cessione.

Sulla base delle difficoltà gestionali sopra descritte, è stato sviluppato un progetto, finanziato dal Programma LIFE, dalla Società Gyproc, appartenente al gruppo Saint Gobain, che propone, in alternativa allo smaltimento in discarica, un servizio di recupero degli scarti a base di gesso finalizzato alla produzione di Materie Prime Seconde (MPS). Il Progetto in questione, prevede la realizzazione di una rete di siti di raccolta dei rifiuti a base di gesso e di impianti di recupero ad hoc.

I quantitativi di rifiuti a base di gesso che si recupereranno ogni anno in Italia attraverso GyEco, sottraendoli alle discariche, sono 15.000 t corrispondenti a circa il 20% del totale annuo dei rifiuti a base di gesso.
Tale progetto ha portato, nel corso del 2015, alla stipula di un Protocollo d’Intesa tra l’Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati (ANPAR) e la Gyproc – Saint Gobain, sulla gestione di rifiuti da C&D a base di gesso.
Il coinvolgimento dell’Associazione si concretizza nell’istituzione di alcuni siti di raccolta, anche chiamati Piattaforme, presso gli impianti Soci ANPAR. Qui il materiale sarà stoccato in appositi cassoni e successivamente avviato alle operazioni di recupero finale presso gli impianti Gyproc che attualmente sono tre, ubicati rispettivamente nei Comuni di Guglionesi (CB), Sassofeltrio (PU) e Montiglio Monferrato (AT). Il Protocollo d’Intesa ha l’obiettivo di:

  • offrire al mercato dell’edilizia un’alternativa allo smaltimento dei rifiuti a base di gesso in discarica;
  • promuovere i prodotti a base di gesso nel mercato dell’edilizia;
  • promuovere la corretta gestione dei rifiuti a base di gesso derivanti dall’attività edile, finalizzata al recupero degli stessi