BLOCCO DEI RIMBORSI FISCALI 2025: TRATTENUTE AUTOMATICHE PER CHI HA DEBITI CON IL FISCO

Nel 2025 sono entrate in vigore nuove disposizioni in materia di rimborsi fiscali, con un impatto significativo sui contribuenti che hanno debiti iscritti a ruolo. Il Decreto Riscossione (d.lgs. n. 110/2024) introduce infatti una modifica sostanziale al meccanismo di erogazione dei rimborsi da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, prevedendo la possibilità di trattenere automaticamente le somme superiori a 500 euro per chi presenta pendenze fiscali.

Le principali novità del provvedimento

Fino a oggi, i contribuenti destinatari di cartelle esattoriali potevano scegliere se compensare volontariamente i propri debiti con eventuali rimborsi fiscali. La norma precedente garantiva loro un periodo di 60 giorni per accettare o rifiutare la proposta, e in caso di mancata adesione il rimborso veniva comunque erogato. Con la nuova regolamentazione, invece, il consenso del contribuente non sarà più necessario. Se risultano debiti non saldati, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrà trattenere direttamente l’importo del rimborso senza bisogno di alcuna autorizzazione preventiva.

Come funziona il blocco dei rimborsi?

Il meccanismo prevede che la trattenuta scatti automaticamente in presenza di un’iscrizione a ruolo, ossia la registrazione formale di un debito fiscale non ancora versato. Questa iscrizione rappresenta un passaggio chiave nella procedura di riscossione, poiché consente all’Agenzia di attivare strumenti per il recupero coattivo delle somme dovute. Una volta iscritto a ruolo, il debito viene notificato al contribuente tramite una cartella di pagamento, nella quale sono indicati gli importi da versare e le scadenze. Se la cartella non viene saldata entro i termini, possono scattare misure esecutive, come pignoramenti di conti correnti, stipendi o beni immobili.

Nel contesto delle nuove disposizioni, prima di procedere con il rimborso, l’Agenzia delle Entrate verificherà la situazione fiscale del contribuente. Se sono presenti cartelle esattoriali non pagate e il rimborso supera i 500 euro, la somma verrà bloccata e destinata a compensare il debito, rimanendo congelata fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui sarebbe dovuta essere erogata.

Di conseguenza, un rimborso del modello 730 relativo all’anno fiscale 2025 potrebbe restare trattenuto fino alla fine del 2026, qualora il contribuente abbia pendenze fiscali ancora aperte. Tuttavia, se il rimborso è inferiore ai 500 euro, la nuova norma non si applica e la somma viene corrisposta regolarmente.

Impatto della nuova misura sui contribuenti

L’obiettivo della modifica normativa è rafforzare il recupero dei crediti pubblici, evitando che somme spettanti ai contribuenti vengano erogate quando esistono debiti non saldati. Tuttavia, la misura rischia di penalizzare coloro che si trovano in difficoltà economica e che contavano sui rimborsi per far fronte alle proprie spese. Per i contribuenti con pendenze fiscali, sarà dunque fondamentale monitorare attentamente la propria posizione e valutare eventuali strategie per regolarizzare la situazione prima di presentare dichiarazioni fiscali che prevedano rimborsi.