LA CULTURA ALPINA RINASCE TRA ANTICHI VILLAGGI RIQUALIFICATI SECONDO LA TRADIZIONE DELLA MONTAGNA

riqualificazione urbana Alpi

La missione del progetto è generare un turismo lento ed esperienziale che supporti lo sviluppo sociale ed economico delle comunità.

I Walser, popolazioni germaniche, vere e proprie “genti in cammino”, esploratrici e persone d’ingegno, si sono spostati dai territori germanici fino alle alte quote di Piemonte e Valle D’Aosta. Avevano un loro dialetto, il titsch, erano abili contadini e artigiani, abitavano case vicino ai pascoli e agli alpeggi. La loro cultura è oggi un patrimonio enorme: si è tramandata nei secoli, diventando l’anima di paesi e valli alpine. Le popolazioni Walser ci hanno lasciato un patrimonio materiale e immateriale preziosissimo. Pensiamo all’architettura delle loro abitazioni che ancora ci mostra l’uso di materiali locali, agli abiti tradizionali che oggi indossano nei giorni di festa, ai loro mestieri fedeli ad abilità artigiane.

Convinte che la loro memoria non possa andare perduta, diverse associazioni italiane si sono unite per realizzare un sogno: dare vita a un cammino, la Walserweg, che possiamo tradurre come “via walser”: un insieme di 15 tappe, 220 chilometri di percorsi, 12 sentieri tematici e oltre 200 punti di interesse, alla scoperta dell’affascinante cultura dei Walser e dei magnifici territori che hanno colonizzato.

Caratteristica del popolo walser, la casa rurale antica o casa walser è costruita in pietra per quanto riguarda fondamenta e piano terreno e legno, soprattutto di larice, per quanto riguarda il primo piano. Solitamente il piano terra era adibito ad abitazione per gli uomini e stalla per gli animali, mentre il primo piano era adibito a fienile o stanza per il deposito dei cereali, essendo maggiormente ventilato.

Le balconate esterne protette dall’ampio sporto del tetto e i soppalchi di legno che corrono intorno alla casa erano utilizzati per essiccare i prodotti agricoli. I tetti di tali case sono tradizionalmente coperti con lose, caratteristica pietra delle Alpi Occidentali. Nella Alta Valle del Lys l’edificio rurale Walser è chiamato “stadel”. Nelle sue forme più antiche (precedenti al 1630) i tronchi di larice del frontone venivano assemblati con la tecnica della “spina”.

Ogni insediamento aveva una cappella, un mulino, una fornace e una fontana e solitamente consisteva in dieci o anche meno case abitate da famiglie con il loro
bestiame. Le abitazioni erano costruite sfruttando le abilità di ciascun membro della comunità. E ogni famiglia doveva condividere la costruzione degli edifici comuni.

Il progetto delle Case Walser ha avuto un ruolo fondamentale nella conservazione dell’architettura storica, coinvolgendo vari partner istituzionali (Università, comunità locali, esperti dei dipartimenti provinciali di Vercelli eVerbano-Cusio-Ossola, nonché quelli della Regione Piemonte) e consentendo ad Alagna di recuperare una parte importante della propria identità culturale.

Riqualificare luoghi di grande valore culturale e ambientale è una risorsa straordinaria; occorrono conoscenze specifiche per mantenere alto l’interesse e per spronare l’investimento, che offra un contesto basato sulla qualità della vita da coniugare ad una qualità edilizia sul modello di una comunità di grande talento.

Le case sono del tipo Block-bau: recinti formati da quattro pareti di tronchi unite agli angoli. Le soglie si appoggiano sulla muratura di pietra del seminterrato. L’accesso ai livelli avviene dai portici esterni e non dalle scale interne, poiché la struttura sfrutta il lato montuoso. Ogni piano ha partizioni interne che separano lo spazio in due o quattro stanze. I moduli di costruzione corrispondono alle proporzioni umane ideali, in cui gli spazi sono stati misurati secondo un rapporto di circa un metro e ottanta (1,80 cm). Le case sono solitamente alte dodici metri per novanta metri quadrati di spazio vivibile.

Le tecniche di costruzione vedono l’uso di legni misti, anche se predominano tronchi di legno di larice squadrati e spianati sui lati interni, ricoperti di muschio per l’isolamento. I muri sono costruiti con intaglio d’angolo realizzato con forma a sella che ne determina una delle caratteristiche principali.

A dare luce agli interni ci sono piccole finestre costruite con davanzali di legno.

Questi contesti si prestano ad accogliere un nuovo pubblico, che non volendo rinunciare al passato punta ad una riqualificazione con canoni dell’architettura montana locale valorizzata per rendere perfettamente fruibile un edificio unifamigliare completo, per rispondere ai nuovi insediamenti ed al turismo lento, che oramai è in crescita senza far riscontrare la tendenza adatta ad una sola stagione.