RESPIRARE ARIA PULITA E’ UN DIRITTO: RICHIESTO UN RISARCIMENTO IN PIEMONTE PER DANNO ALLA SALUTE DA INQUINAMENTO AMBIENTALE

inquinamento e danno alla salute

 «Respirare aria pulita e sana è un diritto di tutti, in tutta Italia. Dobbiamo rivendicarlo insieme»

E’ stata avviata a Torino un’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana. A promuoverla è una mamma, insieme al compagno, nell’interesse del loro figlio di sei anni. Il bambino, fin dal concepimento, è stato esposto ai livelli di inquinamento elevati e spesso fuorilegge di Torino e, a partire dai primi mesi di vita, ha iniziato ad avere gravi problemi di salute, in particolare ai polmoni. «Casa nostra era in un quartiere estremamente trafficato. Anche l’asilo di mio figlio. E io, ogni mattina, avevo l’impressione di avvelenarlo», racconta Chiara.

L’ITALIA È UNO DEI PAESI PIÙ INQUINATI D’EUROPA

Per l’Agenzia europea dell’ambiente (EPA), l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute umana in Europa e causa di una miriade di decessi. L’edilizia è fonte del 39% delle emissioni di anidride carbonica.

Esso può essere collegato ad attacchi d’asma, tumori, infarti e ictus e un numero crescente di studi dimostra come possa influire persino sui feti. Sempre l’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che in Italia vi siano, ogni anno, 10.640 morti premature legate al biossido di azoto (NO2) e 49.900 legate al particolato fine (PM2,5). Si tratta, rispettivamente, del peggior e del secondo peggior dato a livello europeo.

«Respirare aria pulita e sana è un diritto di tutti, in tutta Italia. Dobbiamo rivendicarlo insieme», dice Chiara. Se l’azione legale da lei presentata dovesse avere successo, sarebbe un precedente importante per tutte le persone che vivono in zone d’Italia con livelli di inquinamento fuori legge. Con questa istanza infatti, viene chiesto al Tribunale di Torino di riconoscere il diritto del bambino a respirare aria sana e pulita, di accertare la responsabilità della Regione Piemonte – quale ente responsabile in materia di qualità dell’aria – per la violazione dei limiti di legge e di condannarla ad agire per il loro rispetto e al risarcimento dei danni causati.

«Il diritto a respirare aria pulita è inviolabile, espressione dei diritti costituzionali alla vita, alla salute, all’ambiente. Anzi, proprio la tutela dell’ambiente è stata espressamente riconosciuta dalla Costituzione come esplicito obiettivo nell’interesse delle future generazioni. Le istituzioni hanno il dovere di agire», ha commentato l’avvocato, che rappresenta la famiglia di Chiara. 

Secondo IS Global inoltre, il capoluogo piemontese è la terza città più inquinata d’Europa per i livelli di biossido di azoto (NO2). Le politiche messe in atto dalle autorità non sono idonee a riportare i livelli di inquinamento sotto i limiti stabiliti dalla legge, che già sono molto più elevati delle soglie indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come dannose per la salute umana. 

A confermare l’inefficacia delle scelte compiute dalle istituzioni in Piemonte sono anche le tre procedure d’infrazione UE aperte nei confronti dell’Italia per livelli eccessivi di inquinamento atmosferico. Due di queste (quelle relative a PM10 e NO2) hanno già portato a condanne da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e in entrambi i casi Torino era una delle aree interessate dalle infrazioni. 

Le ultime ricerche pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno rilevato la presenza di particelle tossiche di inquinamento atmosferico nei polmoni, nel fegato e nel cervello dei feti non ancora nati. Recentemente sono emersi anche studi che dimostrano il meccanismo attraverso cui l’inquinamento atmosferico causa il cancro ai polmoni. Un medico legale britannico ha inoltre confermato che l’inquinamento atmosferico è la causa ufficiale della morte di Ella Adoo-Kissi-Debrah, di nove anni. Il suo è diventato un caso emblematico, noto in tutto il mondo. 

UNA CAMPAGNA SOCIAL PER SENSIBILIZZARE

Il Comitato Torino Respira sostiene la causa di Chiara e ha messo a disposizione i suoi dati e la sua esperienza legale a sostegno della sua causa.

L’azione legale di Chiara è infatti sostenuta daTorino Respira e dall’organizzazione di diritto ambientale ClientEarth. La prima udienza dovrà tenersi ad almeno 90 giorni dall’inizio dell’azione legale.