IL GAS RADON UN NEMICO IN CASA E NEI LUOGHI DI LAVORO

il gas radon

La norma UNI 11277 2008 richiama la necessità che i materiali utilizzati siano esenti da rischio di emissione di radon al fine di garantire il benessere ed la salute dell’utenza. Inoltre, laddove presente si devono prevedere sistemi di confinamento del radon proveniente dal sottosuolo in località a rischio. Il radon è un gas estremamente diffuso e responsabile di buona parte delle radiazioni ionizzanti di origine naturale. Viene principalmente emesso dal terreno, ma può essere presente anche in materiali da costruzione costituiti da materiali lapidei e derivati, come la pozzolana e il tufo. Il radon 222 è un gas nobile radioattivo che è cancerogeno. Viene prodotto attraverso il decadimento del radio 226, a sua volta prodotto del decadimento dell’uranio 238 mediante l’espulsione di un nucleo di elio. Il radon si trasforma in modo naturale in altri elementi radioattivi, concludendo la catena di decadimento con un elemento stabile, il piombo 206.

Il gas radon è considerato una sostanza altamente cancerogena per l’uomo e può rappresentare un rischio per la salute se accumulato in ambienti chiusi. Il Decreto Legislativo n.101/2020 ha imposto negli ambienti di lavoro e nelle case una concentrazone massima di 300 Bq/mc, dal 1.1.2025 le nuove costruzioni dovranno essere progettate per garantire concentrazioni uguali o inferiori a 200 Bq/mc.

Con il DLgs n.101/2020 (1), sono state previste nuove disposizioni in merito all’esposizione dei lavoratori al rischio radon presente negli ambienti di lavoro chiusi, scuole comprese. Il Decreto in questione è entrato in vigore il 27 agosto 2020. Il livello massimo di riferimento, espresso in termine di valore medio annuo di concentrazione dell’attività del radon nell’aria, è fissato in 300 Bq m-3 nei luoghi di lavoro.

Sono soggetti alle nuove disposizioni l’esposizione dei lavoratori al radon in ambienti chiusi e, in particolare:

-)         nei luoghi di lavoro sotterranei;

-)         nei luoghi di lavoro ubicati in locali semisotterranei o situati al piano terra e ricompresi in un apposito piano che deve essere predisposto da ciascuna Regione o dalle Provincie autonome di Trento e Bolzano. Detto piano, che ricomprende le aree in cui viene stimato che la concentrazione media annua dell’attività del radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici, deve essere predisposto entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore del Piano nazionale d’azione per il radon, il quale deve essere a sua volta adottato entro il 27 agosto 2021;

-)         nei luoghi di lavoro che vengono identificati nel Piano nazionale d’azione del radon;

-)         negli stabilimenti termali.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro AIRC classifica il gas radon, congiuntamente ai prodotti derivanti dal suo decadimento, tra le sostanze per le quali esistono sufficienti evidenze di cancerogenicità nell’uomo In Italia il radon è seconda causa di neoplasie polmonari dopo il fumo. L’esposizione prolungata al gas radon aumenta infatti il rischio di sviluppare il cancro polmonare. Infatti, è stato stimato che il 10-15% di tutti i casi di cancro polmonare nel mondo sia attribuibile all’esposizione al radon.

La concentrazione di gas negli ambienti confinati dipende essenzialmente da:

  • tipologia del suolo di fondazione
  • caratteristiche del sistema tecnologico dell’edificio
  • proprietà dei materiali edili impiegati
  • ventilazione dell’ambiente
  • livello di isolamento delle strutture
  • sistema di aerazione e di chiusura degli spazi sotterranei
  • livello di umidità presente nell’ambiente
  • presenza di crepe o fessure nelle fondamenta o nei muri

Per ridurre l’esposizione al radon, è consigliabile adottare alcune misure di prevenzione, come ad esempio:

  • Realizzare una buona ventilazione degli ambienti chiusi, soprattutto quelli sotterranei.
  • Sigillare eventuali crepe o fessure nelle fondamenta, pareti o pavimenti che possono fungere da ingresso per il gas radon.
  • Installare sistemi di estrazione dell’aria dai locali sotterranei o aeratori per ridurre la concentrazione di radon.
  • Monitorare regolarmente i livelli di radon nell’ambiente attraverso appositi rilevatori.

L’aspetto che più direttamente è collegato alla presenza di radon negli edifici è rappresentato dalla tipologia di attacco a terra, seguito dalla tipologia di suolo e dalle condizioni climatiche esterne. Si possono distinguere cinque situazioni diverse:

  1. chiusura appoggiata sul terreno;
  2. chiusura provvista di intercapedine;
  3. chiusura provvista di intercapedine aerata;
  4. presenza di vani interrati;
  5. presenza di vani seminterrati.

Tra queste, la peggiore situazione è senza dubbio rappresentata dal solaio appoggiato direttamente sul terreno. Per questo i Regolamenti Edilizi Comunali, nel
caso di nuove realizzazioni o di modifiche di destinazione d’uso dei locali controterra, indicano l’altezza minima dell’intercapedine da realizzarsi sotto al solaio degli ambienti abitabili, oltre a richiedere che essa sia aerata attraverso la realizzazione di fori nelle pareti perimetrali.
L’intercapedine aerata sotto al solaio degli ambienti abitabili rappresenta una soluzione efficace per ridurre l’esposizione al radon, migliorare la qualità dell’aria interna e contrastare l’umidità proveniente dal terreno.

L’intercapedine aerata sotto al solaio degli ambienti abitabili svolge quindi una duplice funzione:

  1. Riduzione della pressione del radon: il radon è un gas radioattivo presente nel terreno e può penetrare negli ambienti interni attraverso le fessure e le aperture presenti nel pavimento. L’intercapedine aerata consente di ridurre la pressione dell’aria all’interno dello spazio sotto al solaio, limitando così l’effetto risucchio del radon dal terreno. Ciò contribuisce a ridurre l’esposizione dei residenti a questo gas nocivo.
  2. Diluizione e rimozione del radon: l’intercapedine aerata permette anche di introdurre aria esterna all’interno dello spazio sotto al solaio, diluendo così la concentrazione di radon presente. Inoltre, l’aria viziata con radon può essere evacuata all’esterno attraverso i fori presenti nelle pareti perimetrali. Ciò consente di asportare parte del gas radioattivo e di mantenerne una concentrazione più bassa negli ambienti interni.

Inoltre, questa tecnica di aerazione dell’intercapedine contribuisce anche a contrastare la risalita dell’umidità dal terreno per capillarità. L’aria esterna che viene introdotta contribuisce ad asciugare lo spazio sottostante al solaio, riducendo così il rischio di umidità e muffe.

I MATERIALI DA COSTRUZIONE

Alcuni materiali da costruzione, come il granito, i mattoni, il marmo, contengono radioattività naturale. La quantità di radioattività nei materiali da costruzione dipende dal tipo di materiale. Molte case contengono rocce e pietre decorative, come granito e marmo. Poiché queste rocce si sono formate nella crosta terrestre, possono includere una quantità di materiali radioattivi presenti in natura dalla Terra. Il granito contiene uranio, torio, potassio e i loro prodotti di decadimento radioattivo presenti in natura. Il mattone contiene i materiali radioattivi uranio e torio. Sebbene i livelli di radiazioni presenti nei mattoni siano bassi, sono leggermente superiori ad altri materiali da costruzione utilizzati per le case, come il legno come quello proveniente dall’Est Europa che è tra i più radioattivi

Anche quando viene creato il calcestruzzo, vengono utilizzati additivi chimici per ridurre la quantità di acqua nella miscela. Questi additivi possono contenere materiali naturalmente radioattivi. Ad esempio, invece di smaltire tutti i rifiuti creati dalla combustione del carbone per l’elettricità, un rifiuto chiamato cenere volante viene aggiunto ad alcuni tipi di calcestruzzo.

Quando la radioattività naturale presente nei materiali da costruzione decade, rilascia il gas radioattivo radon. Questo rilascio di radon può contribuire a livelli elevati di radon nelle case e negli edifici. Il radon indoor è un rischio per la salute pubblica più comune e molto più grande rispetto alle radiazioni dei materiali da costruzione.

Cosa si può fare

  • Conoscere i fatti. I materiali da costruzione, come mattoni, marmo e granito, contengono livelli molto bassi di radioattività naturale. Tuttavia, questi materiali possono emettere radon man mano che i materiali si decompongono, il che può aumentare i livelli di radon interni nella tua casa. È importante fare le misure con appositi dosimetri per il radon e correggere i livelli elevati.

Oggi è possibile rivolgersi agli esperti in interventi di risanamento del gas radon, ai quali il legislatore ha affidato il compito di mitigare il gas radon con interventi edili mirati.

Dove saperne di più