VALUTAZIONE POST – OCCUPATIVA DELLA QUALITA’ AMBIENTALE INTERNA IN EDIFICI GREEN

La progettazione deve andare oltre la conformità normativa, integrando le reali esigenze degli utenti.
Sebbene i protocolli internazionali per la certificazione degli edifici sostenibili pongano grande enfasi sulle caratteristiche “green” volte a migliorare la qualità ambientale interna (Indoor Environmental Quality – IEQ), numerosi studi post-occupativi hanno evidenziato un certo grado di insoddisfazione tra gli utenti, soprattutto durante la fase operativa dell’edificio.
Lo studio condotto presso un edificio realizzato secondo i criteri green in Malesia ha analizzato le percezioni e il livello di soddisfazione degli occupanti rispetto a tre parametri fondamentali dell’IEQ: comfort termico, acustico e illuminazione naturale. Attraverso un questionario strutturato, 151 partecipanti hanno valutato la propria esperienza lavorativa utilizzando scale di sensazione, tolleranza, preferenza e accettazione.
Risultati principali
- Gli occupanti hanno espresso un alto livello di soddisfazione per l’umidità relativa (86,1%), la circolazione dell’aria (85,4%) e il livello di rumore (94,7%).
- Le percezioni relative alla temperatura e all’illuminazione hanno mostrato maggiore variabilità, suggerendo aree di miglioramento.
- Il comfort generale è stato giudicato positivo, grazie alla progettazione degli spazi, alla manutenzione efficace e all’adozione di pratiche edilizie sostenibili.
Implicazioni per la salute e il progetto edilizio
La ricerca evidenzia come condizioni ambientali interne subottimali possano influire negativamente sulla salute e sul benessere degli occupanti, contribuendo all’insorgenza della cosiddetta “sick building syndrome” (SBS), con sintomi quali affaticamento, mal di testa, irritazioni cutanee e disturbi respiratori.
Alcuni studi hanno persino rilevato una maggiore incidenza di tali sintomi in edifici certificati come “green” rispetto a quelli tradizionali, sottolineando la necessità di un monitoraggio continuo e di un approccio integrato che combini misurazioni oggettive con indagini soggettive.
Commento comparativo: IEQ e modelli di certificazione ambientale
La qualità ambientale interna è uno dei pilastri dei sistemi di certificazione edilizia sostenibile. Tuttavia, lo studio evidenzia un limite comune: la distanza tra parametri tecnici certificati e l’esperienza reale degli utenti. Vediamo come i principali modelli affrontano l’IEQ:
| Modello di certificazione | Focus su IEQ | Strumenti di verifica | Limiti evidenziati |
|---|---|---|---|
| LEED (USA) | Elevato | Prerequisiti e crediti su ventilazione, illuminazione, acustica | Valutazione statica, poco spazio alla percezione post-occupativa |
| BREEAM (UK) | Elevato | Analisi tecnica e audit ambientali | Meno attenzione alla dimensione soggettiva |
| WELL (USA) | Molto elevato | Include salute, benessere, comfort, con metriche psicofisiche | Più avanzato, ma ancora poco diffuso in contesti non corporate |
| CASBEE (Giappone) | Medio | Indicatori di efficienza e comfort | Approccio tecnico, limitata interazione con gli utenti |
| Green Building Index (Malesia) | Elevato | Parametri climatici e energetici locali | Buona adattabilità, ma scarsa valutazione post-occupativa |
Osservazione chiave: La certificazione iniziale non garantisce il benessere continuo. I modelli più avanzati, come WELL, integrano la dimensione umana, ma la maggior parte dei sistemi resta focalizzata su parametri tecnici. Lo studio UKM suggerisce l’urgenza di un approccio ibrido: misurazioni oggettive + feedback soggettivi = IEQ realmente efficace.
Lo studio conferma che la qualità ambientale interna è un elemento cruciale per il successo di un edificio sostenibile. La progettazione deve andare oltre la conformità normativa, integrando le reali esigenze degli utenti. Le future ricerche dovrebbero includere analisi comparative tra edifici simili e combinare dati tecnici con feedback degli occupanti per ottenere valutazioni più accurate e orientate al benessere.
