CATASTO 2026: COSA CAMBIA PER L’AGGIORNAMENTO DEI FABBRICATI

A partire dal 2026, il sistema catastale italiano entrerà in una nuova fase di revisione, con l’introduzione di regole più stringenti per l’aggiornamento della rendita catastale in seguito a interventi edilizi. L’obiettivo è quello di rendere il valore fiscale degli immobili più aderente alla loro reale consistenza e al valore di mercato, promuovendo maggiore equità e trasparenza nel sistema tributario.

Obblighi dopo la ristrutturazione

Gli interventi di ristrutturazione, ampliamento o miglioramento energetico – anche se non modificano la destinazione d’uso dell’immobile – potranno incidere significativamente sul suo valore. Per questo motivo, i proprietari saranno tenuti a procedere con l’aggiornamento della rendita catastale.

I proprietari dovranno quindi rivolgersi a un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere, perito edile) per predisporre la dichiarazione di aggiornamento catastale DOCFA, da trasmettere all’Agenzia del Territorio. Il costo della procedura sarà a carico del contribuente, e il mancato aggiornamento potrà comportare:

  • sanzioni e accertamenti da parte dell’amministrazione finanziaria;
  • perdita di benefici fiscali legati alla prima casa;
  • ripercussioni sull’ISEE, che potrebbe risultare non aggiornato rispetto al valore reale dell’immobile.