LA “TOP TEN” DELL’EDIFICIO SALUBRE PER PROGETTARE E RIQUALIFICARE TUTELANDO LA SALUTE DELLE PERSONE

edificio salubre

Gli edifici nel tempo sono stati adattati alle mode, ai materiali disponibili, alle tendenze, alle minacce, alla filosofia di ogni città e di ogni gruppo di persone, oggi sono anche espressione di salute. E ‘necessario quindi che un tecnico valuti in modo completo il rapporto tra le persone e l’ambiente, tra le persone con la loro società e, tra le persone e gli edifici dove si trascorre la maggior parte tempo.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera un “edificio salubre e sicuro, se è in grado di tutelare la salute, promuovere il benessere fisico, sociale e mentale degli occupanti attraverso una progettazione, costruzione, manutenzione e collocazione territoriale in grado di supportare un ambiente sostenibile e una comunità coesa”[1].

Il concetto di “edificio salubre” sta rivoluzionando il mondo delle costruzioni, ogni Paese industrializzato è impegnato in regolamentazioni sempre più stringenti, con l’intento di creare un parco immobiliare capace di tutelare la salute della popolazione. Questa condotta innovativa ha raggiunto anche la prestigiosa Università di Harvard[2]  che attraverso il programmaHEALTHY BUILDINGS presso il Center for Climate, Health and Global Environment (C-CHANGE), ha avviato una scuola incentrata sulla “costruzione di comunità più sane in tutto il mondo” sulla scorta dei 30 anni di ricerca sulla salute pubblica in relazione agli edifici e le fonti di rischio che aumentano la propensione alla comparsa di malattie gravi, compreso il cancro.

Le politiche del contenimento dei consumi energetici e la spinta al fortissimo isolamento degli edifici, che sono tra gli obiettivi dei bonus fiscali, se da una parte permettono un  vantaggio in termini economici e di contenimento dei consumi energetici, dall’altro stanno facendo riscontrare un  peggioramento della qualità dell’aria interna, in quanto i fabbricati così isolati e sigillati diventano incapaci di qualsiasi interazione con l’aria esterna, trasformando  le nostre abitazioni, i luoghi di lavoro, le scuole in vere e proprie trappole per la salute.

L’’inquinamento indoor è la principale causa di decesso legata all’ambiente, determinando da 3,5 a 4 milioni di decessi (dato del 2010) su scala complessiva. A riferire questi dati è la nuova Household Air Pollution Commission, costituita da un insieme di esperti provenienti da tutto il mondo e pubblicata da The Lancet Respiratory Medicine. L’inquinamento indoor nel 2010 è risultato il terzo fattore di rischio globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce dati analoghi riguardo all’inquinamento indoor negli involucri edilizi. In fase di progettazione e di riqualificazione edilizia è necessario che i tecnici, tengano conto di una serie di fattori, tali da garantire e tutelare la salute delle persone all’interno degli edifici, stabilendo ogni volta azioni di bonifica, tecniche di mitigazione, monitoraggi ambientali, rispondendo alle nuove esigenze ambientali e abitative, che stanno determinando anche nuove competenze professionali.

Affinché un edificio sia considerato salubre, deve garantire delle specifiche caratteristiche, da programmare in fase di progettazione se trattasi di un edificio ex novo, oppure definite secondo le caratteristiche dei fabbricati esistenti negli interventi di riqualificazione. Tra gli aspetti più comuni vanno analizzati i seguenti fattori.

La qualità dell’aria indoor. Gli edifici vanno progettati e costruiti in base ad una accurata indagine del contesto ambientale: clima igrotermico e piovosità (valutazioni in merito alla disponibilità di luce naturale, sfruttamento fonti energetiche rinnovabili), valori ambientali (elementi dell’ambiente che possono influenzare il microclima del luogo come presenza di vegetazione, presenza di corsi d’acqua, morfologia urbana, fattore di ombreggiamento di fabbricati vicini, direzione dei venti ecc..), caratteristiche geologiche (natura del terreno, problematiche idrogeologiche e vulnerabilità, pericolosità idraulica, ecc.., presenza di fonti inquinanti (amianto, radon, discariche, cavi dell’alta tensione ecc..), tutte peculiarità, che influenzano le condizioni ambientali indoor. In generale, si deve garantire un’aria pulita, priva di agenti patogeni e allergeni, che risponda a precisi principi fisici o alle corrette portate d’aria, favorendo aperture ed affacci su aree con buona qualità dell’aria, in direzione dei venti dominanti, su aree con temperatura o pressione mediamente differente.

Acqua di qualità. Come l’aria, l’acqua è fondamentale per garantire il comfort e la salute delle persone. Dal punto di vista ecologico abbiamo enfatizzato l’uso razionale, ma dal punto di vista sanitario, oltre a garantirne la purezza, va esclusa la presenza di agenti patogeni e inquinanti.

Rumore. Il rumore è uno dei maggiori problemi di salute per le persone in un edificio, perché può causare mal di testa, ansia, sordità, depressione, patologie psichiatriche e disagio generale. Le coperture che isolano gli edifici dai rumori esterni aiuteranno le persone a sentirsi più a proprio agio e rilassate all’interno di case e uffici. È importante assicurare il massimo comfort acustico attraverso l’utilizzo di pannelli fonoassorbenti, pannelli per l’isolamento acustico e pannelli insonorizzanti. Le più comuni sorgenti di rumore all’interno delle abitazioni sono rappresentate da voci e calpestio, impianti di riscaldamento, refrigerazione e ascensori, nonché dagli scarichi idraulici di bagni e cucine. All’esterno, il passaggio di auto, aerei e mezzi di trasporto contribuiscono a ridurre drasticamente il comfort acustico indoor. I pannelli di isolamento acustico, i pannelli insonorizzanti i pannelli fonoassorbenti, permettono di risolvere efficacemente i problemi.

Comfort termico. Oltre a contenere i consumi energetici è importante garantire il comfort termoigrometrico degli occupanti gli edifici, che è rappresentato dallo stato psicofisico nel quale un soggetto esprime soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico, definito come il complesso dei parametri ambientali e soggettivi che determinano la sensazione termica provata. La valutazione del benessere termico si attua per gli spazi interni dell’abitazione e necessita del controllo della temperatura e dell’umidità. Per poterla eseguire correttamente, è essenziale avere chiari quali siano i parametri ideali per raggiungere una condizione di benessere termico.  La temperatura ideale dell’abitazione dovrebbe essere di circa 20 gradi centigradi in inverno e 25/26 gradi centigradi in estate. Il livello di umidità interna dovrebbe essere invece all’interno della forbice del 40% – 60%. Questi valori evitano la formazione di muffe e la proliferazione dei batteri ed acari, che sono la causa di importanti reazioni allergiche e di malattie bronchiali, oltre il presupposto per provocare lo   sfarinamento e lo sfogliamento delle pitture e degli intonaci e più in generale il degrado delle parti strutturali dell’edificio. Tra i benefici sulla salute degli occupanti si riscontra una migliore condizione di riposo, una migliore risposta del sistema immunitario, un minore affaticamento e spossatezza, una riduzione delle dermatiti, congiuntiviti e irritazione agli occhi, una diminuzione dei raffreddori, problemi respiratori, con una migliore capacità di svolgere ogni tipo di attività quotidiana, compresa quella lavorativa, scolastica e ricreativa. Va quindi sempre posta una particolare attenzione alla ventilazione e all’isolamento termico, infatti se questi risultano insufficienti facilitano i ponti termici, che agevolano il formarsi di condensa, umidità e muffa. Le muffe sono numerose, non tutte tossiche, fatta eccezione per quelle nere da ritenersi altamente cancerogene. E’ preferibile usare materiali come l’argilla, la calce, il cocciopesto, che consentono alla struttura dell’edificio di respirare e di resistere al prolificare delle muffe, hanno una buona inerzia termica che mantiene stabile la temperatura interna, notevoli prestazioni di fonoassorbenza e isolamento acustico, proteggono dai campi elettromagnetici, eludono l’insorgere di malattie respiratorie e possono essere utilizzati in una casa nuova o già esistente.

Materiali edili. I materiali edili, e i prodotti di decorazione in genere, sono considerati una delle fonti di emissione non trascurabili di composti organici volatili (Cov). Questi inquinanti costituiscono un insieme di sostanze appartenenti a diverse famiglie chimiche il cui punto comune è evaporare più o meno rapidamente a temperatura ambiente, tra queste le più note sono il benzene, la formaldeide, lo stirene, toluene, tricloroetilene. I principali effetti sulla salute umana possono variare da irritazioni della pelle, delle mucose o delle vie respiratorie, nausea, mal di testa, fino a tumori. Alcuni composti organici volatili sono classificati come cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione. I Cov vengono emessi per diversi anni da determinati materiali da costruzione come, per esempio, i pannelli di legno o legno trattato, pavimenti in linoleum o parquet, pitture, vernici, rasanti, cappotti termici, schiume, svernicianti, colle, rivestimenti, materiale isolante. La valutazione della concentrazione di Voc presenti nell’aria può essere effettuata immediatamente con dei rilevatori portatili oppure, con maggiore precisione, utilizzando fiale campionatrici contenenti materiali adsorbenti diversi a seconda delle specie in esame, che devono essere analizzate in un secondo tempo presso un laboratorio specializzato. I materiali da impiegare devono essere traspiranti a zero o basse emissioni di VoC (composti organici volatili), gli intonaci consigliati sono quelli termici (argilla, argilla/sughero, calce), così come è particolarmente consigliato per i cappotti termici optare per soluzioni che permettano di migliorare non solo le performance di isolamento dell’involucro ma anche il livello di comfort abitativo, escludendo scelte basate sull’uso di materiali di sintesi, fra cui il polistirene espanso sinterizzato (EPS).

L’uso della muratura e del laterizio nelle costruzioni sta tornando in auge, visto che da sempre offre innumerevoli vantaggi. Le doti di coibenza e inerzia termica, la gradevolezza della temperatura superficiale, l’igroscopicità, la traspirabilità e le capacità di assorbimento di sostanze volatili ne fanno un materiale pressoché ideale. Dal punto di vista della salubrità, le sue qualità lo rendono tra i materiali con maggiori garanzie: la letteratura medica, infatti, non riporta sostanziali relazioni tra uso di laterizi nelle costruzioni e danno alla salute, per lo meno per l’utilizzatore finale.

Illuminazione. L’illuminazione naturale ha dimostrato di avere grandi benefici per la salute, quindi va utilizzata al massimo se vogliamo che un edificio sia salubre. Una buona illuminazione eviterà fastidi agli occhi, ridurrà le emicranie, lo stress, renderà le persone più rilassate e produttive, aumenterà l’apprendimento.

Il colore. Oggi c’è sempre una maggiore sensibilizzazione per il “piano colore” in edilizia, visto che oramai la sfera scientifica ha confermato l’influenza sulla vita e la salute dell’uomo. La progettazione del colore deve essere strettamente legata alla destinazione d’uso, alle funzioni e alle dimensioni degli spazi, al tempo di permanenza in ciascun ambiente, la sua temperatura e il grado di rumorosità. Un’attenta analisi del “piano colore”, nelle scuole da quelle dell’infanzia a quelle delle medie superiori o dell’università possono contribuire ad un maggiore apprendimento e all’equilibrio dei discenti; caso contrario possono favorire  situazioni di svogliatezza, reazioni di irascibilità e limitare il rendimento scolastico  Nei luoghi di lavoro, possono concorrere al conseguimento di maggiori prestazioni e produttività e gli effetti benefici che ne derivano non sono chiaramente solo relativi al benessere ma anche a quelli economici e sociali.

Il GAS Radon. E’ il gas che i trova naturalmente nel suolo, rappresenta la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo ed è responsabile tra i 15.000 e i 22.000 decessi all’anno, secondo il National Cancer Institute. L’Italia è il 9° Paese al mondo più radioattivo e quasi tutte le regioni sono altamente esposte, ragione per la quale Il 12 agosto 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101, che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti e disciplina la protezione dall’esposizione al radon negli ambienti di vita e negli ambienti di lavoro, con un massimo di concentrazione media annua fissata in  300 Bq/m3. Per tutti i nuovi edifici realizzati dopo il 31/12/2024 si dovranno tener conto tutti gli accorgimenti progettuali per garantire un livello di riferimento inferiore ai 200 Bq/m3, prevedendo in fase di progettazione soluzioni per la prevenzione dell’inquinamento indoor da gas radon.

Ai principali aspetti, che contribuiscono alla insalubrità dell’edificio, si aggiungono ulteriori condizioni che interferiscono sulla qualità ambientale, come l’attività umana le abitudini di vita e gestione dell’edificio, il sovraffollamento degli ambienti, la diffusione di fumi, esalazioni e vapori, provenienti principalmente da bagni e cucine, gli hobby, le attività ricreative, gli arredi, l’inquinamento proveniente dall’esterno.

Gli effetti negativi sulla salute dovuti alla qualità degli edifici colpiscono molte persone, che, come è stato dimostrato, passano tra il 58 e il 78% del loro tempo in un ambiente chiuso, dove le contaminazioni nocive sono 5 volte superiori a quelle esterne come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.  

Un edificio salubre, realizzato secondo criteri innovativi, con tecniche adeguate e sulla scorta di una serie di valutazioni omnicomprensive, che  riuniscano  e tengano conto di tutti gli elementi da valutare in una unica cabina di regia multidisciplinare di professionisti, consentirà di costruire edifici salubri, che non solo tutelino la salute della persona, ma anche quella del Pianeta, visto che le costruzioni  e il settore edilizio in genere sono responsabili del 39% delle emissioni di anidride carbonica disperse nell’ambiente.

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[1] The who approach and healt www.euro.who.int

[2] https://www.harvard.edu/

a cura di Paola Allegri Esperto in Edificio Salubre

Pubblicato sul numero di Azimut n. 2/2021 del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Ancona