UNI EN 16798-1: REQUISITI PRESTAZIONALI PER LA QUALITA’ AMBIENTALE INTERNA E LA PROGETTAZIONE ENERGETICA DELLE CASE GREEN

La UNI EN 16798-1:2019 rappresenta una delle norme tecniche europee più rilevanti in materia di progettazione edilizia e impiantistica. Essa definisce i parametri ambientali interni essenziali per garantire comfort e salubrità nei diversi ambiti d’uso degli edifici, trattando in modo integrato aspetti quali la ventilazione, la qualità dell’aria interna (IAQ), l’ambiente termico, l’illuminazione e l’acustica.
Questa norma si configura come uno strumento progettuale di riferimento per l’intero sistema edificio-impianto, offrendo una struttura metodologica coerente con gli obiettivi di efficienza energetica e benessere degli occupanti. I parametri tecnici delineati al suo interno costituiscono input imprescindibili per i calcoli delle prestazioni energetiche e supportano il dimensionamento degli impianti nel rispetto dei criteri di comfort ambientale e sostenibilità.
Struttura modulare e approccio sistemico
La UNI EN 16798-1 è parte di un pacchetto normativo articolato in 18 sezioni, suddivise in:
- Parti con numerazione dispari, contenenti i testi normativi veri e propri.
- Parti pari, dedicate ai Technical Report (TR), ovvero documenti applicativi che includono esempi, metodologie di calcolo e linee guida operative.
Questi rapporti tecnici svolgono un ruolo essenziale per i professionisti del settore, facilitando l’interpretazione e l’attuazione concreta delle disposizioni normative. La loro funzione è quella di tradurre i requisiti teorici in soluzioni pratiche, incrementando il livello di consapevolezza tecnica nei processi decisionali.
Evoluzione normativa e contesto europeo
La UNI EN 16798-1 si colloca nel solco dell’evoluzione normativa europea che fa capo alla Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive). Essa nasce come revisione della UNI EN 15251:2008, e costituisce oggi uno dei pilastri della serie EPB (Energy Performance of Buildings), redatta dal CEN – Comitato Europeo di Normazione.
L’obiettivo dichiarato è l’armonizzazione dei requisiti prestazionali degli edifici all’interno dell’Unione Europea, promuovendo criteri uniformi per la valutazione della qualità ambientale interna e delle prestazioni energetiche. A conferma della sua rilevanza strategica, la UNI EN 16798-1 è anche parte del processo di allineamento internazionale previsto dal Vienna Agreement tra CEN e ISO, che prevede il progressivo accorpamento dei contenuti con la norma ISO 17772-1, con l’obiettivo di semplificare il quadro tecnico a livello globale.
Il passaggio dalla UNI 10339 alla UNI EN 16798-1: impatti sul contesto italiano
Con il ritiro ufficiale della UNI 10339:1995 previsto a partire dal 4 luglio 2024, la UNI EN 16798-1 si candida a diventare il riferimento tecnico principale per la progettazione degli impianti di ventilazione e trattamento aria in Italia.
Tuttavia, la UNI 10339 continua a essere citata formalmente nella UNI/TS 11300-1, che definisce le metodologie di calcolo per le prestazioni energetiche e costituisce un riferimento fondamentale per la redazione della Legge 10, degli APE (Attestati di Prestazione Energetica) e per l’intera progettazione energetica nazionale. Questa coesistenza normativa ha generato una fase di transizione complessa, in cui vecchi riferimenti e nuovi approcci convivono, creando una zona grigia operativa che impone ai professionisti un’attenta gestione dell’aggiornamento tecnico.
Uno degli elementi più innovativi della UNI EN 16798-1 è il passaggio da un modello prescrittivo a uno prestazionale. Mentre la UNI 10339 imponeva portate d’aria fisse e rigide, basate su parametri standardizzati (es. numero di persone, superficie), la nuova norma introduce un approccio più flessibile, fondato su criteri di qualità ambientale percepita, livello reale di occupazione e grado di inquinamento interno.
In questo nuovo paradigma, il progettista diventa un attore consapevole, libero di selezionare tra diverse classi di qualità dell’aria (IEQ) quella più adeguata al contesto tecnico, economico e funzionale dell’intervento:
- IEQ I – qualità elevata
- IEQ II – qualità media (target consigliato)
- IEQ III – qualità moderata (livello minimo accettabile)
- IEQ IV – qualità bassa (ammissibile solo in casi eccezionali e documentati)
A seconda della classe scelta e del livello di inquinamento interno (molto basso, basso, non basso), la norma guida il progettista nel calcolo della portata d’aria necessaria, permettendo una progettazione personalizzata, equilibrata e sostenibile.
Ventilazione: sistemi e strategie operative
La UNI EN 16798-1 riconosce la diversità dei sistemi di ventilazione e specifica metodi di calcolo differenziati per:
- Sistemi meccanici a portata costante o variabile
- Ventilazione naturale (con modelli basati su geometria e condizioni climatiche)
- Sistemi ibridi, che combinano modalità meccaniche e naturali
In ciascun caso, vengono considerate le modalità di attivazione, il funzionamento in orari specifici e le esigenze di regolazione dinamica, offrendo al progettista una gamma di opzioni e strumenti per ottimizzare la performance complessiva dell’impianto.
Parametri per il calcolo delle prestazioni energetiche
Uno degli aspetti distintivi della norma è la sua capacità di disaggregare i dati progettuali da quelli specificamente destinati ai calcoli energetici. Questo permette analisi più accurate, utilizzando differenti livelli di dettaglio temporale (stagionale, mensile, orario), specialmente in caso di simulazioni dinamiche.
Ad esempio, nei sistemi meccanici, si utilizzano solo le portate minime durante i periodi di effettivo funzionamento. Nei sistemi a portata variabile, invece, diventa essenziale indicare il criterio di modulazione (timer, sensore CO₂, ecc.). La ventilazione naturale richiede modelli predittivi avanzati, mentre i sistemi ibridi implicano la sovrapposizione e integrazione dei due modelli.
Allegati e personalizzazione nazionale
I parametri tecnici della norma non sono contenuti nel corpo centrale, ma nelle appendici, strutturate in due livelli:
- Appendice B (informativa): contiene i valori di default europei, attualmente in uso anche in Italia.
- Appendice A (normativa): predisposta per essere personalizzata a livello nazionale da ciascuno Stato membro.
In Italia, l’Appendice A è in fase di elaborazione da parte del CTI (Comitato Termotecnico Italiano). Una volta ufficializzata, consentirà l’adeguamento dei valori tecnici europei alle specificità climatiche, costruttive e normative italiane, promuovendo un’applicazione più efficace e contestualizzata della norma.
Da norma volontaria a riferimento cogente
Benché la UNI EN 16798-1 non sia formalmente cogente, essa assume carattere vincolante ogniqualvolta venga espressamente richiamata da normative obbligatorie. È il caso, ad esempio, del Decreto CAM (Criteri Ambientali Minimi), il quale, nella sezione 2.4.5 dedicata a aerazione, ventilazione e qualità dell’aria, impone il rispetto della norma per interventi come le ristrutturazioni importanti e le riqualificazioni energetiche.
Il decreto stabilisce come obiettivo minimo il raggiungimento della Classe IEQ II, con la possibilità di adottare la Classe III solo in presenza di motivazioni tecniche adeguatamente documentate. In tali casi, la UNI EN 16798-1 da riferimento volontario si trasforma in standard tecnico cogente, imponendo requisiti minimi per la progettazione e gestione degli ambienti interni in edifici pubblici e ad alta efficienza.
Conclusione
La UNI EN 16798-1 rappresenta molto più di una semplice norma tecnica: è uno strumento evolutivo per l’edilizia contemporanea, capace di coniugare comfort ambientale, efficienza energetica e flessibilità progettuale. Essa introduce un linguaggio comune per tutti i professionisti del settore, promuovendo una cultura progettuale orientata alla qualità, alla sostenibilità e alla responsabilità tecnica. In un contesto normativo sempre più attento alla salubrità degli spazi costruiti, questa norma si impone come punto di riferimento imprescindibile per la progettazione del presente e del futuro.