SUCCESSIONI: AGEVOLAZIONE PRIMA CASA ESTESA AGLI IMMOBILI CON PIU’ PARTICELLE CATASTALI

Rivoluzione nelle Successioni: Agevolazione Prima Casa Estesa agli Immobili Compositi
La legge prevede che l’agevolazione prima casa sia applicabile anche in presenza di una trasmissione ereditaria, totale o parziale, di un’abitazione costituita da più particelle catastali intestate a soggetti diversi, uno dei quali il defunto. Tale beneficio fiscale è fruibile a condizione che queste particelle, benché singolarmente prive di autonomia funzionale, siano riunite di fatto ai soli fini fiscali. La stessa interpretazione si applica anche alle pertinenze dell’abitazione, composte anch’esse da più particelle di intestazione diversa ma unite fiscalmente.
Questa interpretazione, espressa dall’Agenzia delle Entrate nella risposta a Interpello n. 155 del 24 gennaio 2023, è una novità assoluta e risulta estremamente utile per l’applicazione del beneficio fiscale sia nelle successioni ereditarie che nelle compravendite. In situazioni in cui, di fatto, esiste un’unica unità immobiliare che in diritto risulta dall’aggregazione di più particelle intestate a soggetti diversi (come previsto dalla circolare del 13 giugno 2016, n. 27), questa interpretazione libera dell’Agenzia permette che, se una casa consiste di una particella intestata a Tizio e una a Caio, la trasmissione all’avente causa (beneficiario) possa godere dell’agevolazione prima casa, qualora ne ricorrano i presupposti.
Nel caso di una successione ereditaria che include una pluralità di abitazioni (ciascuna costituita da più particelle di diversa intestazione e unite di fatto) e una pluralità di eredi, ognuno di essi può chiedere l’agevolazione prima casa per una di tali abitazioni. Di conseguenza, l’intero valore imponibile soggetto alla trasmissione, comprensivo delle quote riferibili agli altri coeredi, viene sottratto alla tassazione ordinaria.
L’agevolazione prima casa per donazioni e successioni riduce le imposte ipotecaria e catastale alla misura fissa, mentre per le compravendite l’imposta di registro scende dal 9% al 2% e l’IVA dal 10% al 4%.
Questa interpretazione giuridica è fondamentale per facilitare l’utilizzo sereno di tali benefici fiscali, garantendo un trattamento equo e favorevole in contesti complessi di trasmissione immobiliare.