NUOVE OPPORTUNITA’ NELLA REINVENZIONE DEGLI SPAZI URBANI E AGRICOLI PER MIGLIORARE LA VITA DELLE PERSONE E CREARE AMBIENTI SOSTENIBILI

La reinvenzione e la restituzione alla comunità di un luogo, dagli spazi agricoli fino alle periferie, sono due processi che possono essere intrapresi per migliorare la qualità della vita delle persone e creare un ambiente sostenibile e inclusivo, con opportunità di lavoro per i tecnici delle costruzioni e non solo.

La manutenzione del territorio implica l’utilizzo responsabile delle risorse e la valorizzazione di ciò che già esiste, piuttosto che costruire nuove infrastrutture. Questo concetto ribalta la prospettiva tradizionale che privilegia lo sviluppo edilizio e crea opportunità lavorative per i tecnici delle costruzione, a patto che acquisiscano nuove competenze.

Tuttavia, nonostante questa consapevolezza, in Italia nel 2021 si è raggiunto il valore più alto degli ultimi dieci anni per quanto riguarda il consumo di suolo, con 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali aggiunte in un solo anno. Allo stesso tempo, sono presenti oltre 740.000 edifici già costruiti ma non più utilizzati.

Si è costruito troppo e male in passato, il che ha avuto conseguenze negative sulla vita delle persone, come dimostrato dai disastri causati dai terremoti in Italia e in altri paesi. Oggi, l’urbanizzazione contribuisce alla crisi climatica e peggiora le condizioni di vita. E’ necessario reinventare e recuperare i numerosi manufatti abbandonati presenti in Italia anziché costruire nuove infrastrutture.

Negli ultimi anni, in Italia c’è stato un cambiamento di contesto e anche grandi investitori e capitali nel settore edilizio hanno compreso i vantaggi derivanti dal recupero e dalla rigenerazione.

Nel contesto degli spazi agricoli, la reinvenzione può implicare la trasformazione di terre incolte o abbandonate in terreni agricoli coltivabili. Questo può essere fatto attraverso l’implementazione di pratiche agricole sostenibili, come l’agricoltura biologica o l’agricoltura urbana. L’obiettivo è quello di promuovere la produzione di cibo locale, ridurre la dipendenza dalle importazioni alimentari e preservare la biodiversità.

La reinvenzione degli spazi agricoli può anche includere la creazione di comunità agricole, dove le persone possono lavorare insieme per coltivare il terreno e condividere i prodotti raccolti. Questo può favorire l’inclusione sociale, l’apprendimento intergenerazionale e uno stile di vita più sano e sostenibile.

Nelle periferie urbane, la reinvenzione riguarda la riqualificazione di aree degradate o abbandonate. Questo può avvenire attraverso la creazione di parchi ogiardini pubblici, la riabilitazione di edifici abbandonati per creare nuove abitazioni o spazi culturali e ricreativi, o la costruzione di infrastrutture per il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile.

La restituzione alla comunità di questi spazi può avvenire attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti nella pianificazione e nell’implementazione dei progetti. Le comunità possono essere coinvolte nella progettazione e realizzazione degli spazi, nella gestione e manutenzione dei luoghi rinnovati e nella creazione di programmi e attività che soddisfano i bisogni e gli interessi della comunità stessa.

La restituzione alla comunità dei luoghi reinventati può portare diversi benefici, tra cui un maggiore senso di identità e appartenenza, una maggiore coesione sociale, una migliore qualità della vita e una maggiore consapevolezza ambientale.

Questi progetti possono anche favorire la creazione di opportunità economiche, migliorare la salute e il benessere delle persone e aumentare l’attrattività e il valore delle aree coinvolte.

I professionisti che intervengono in questa rielaborazione territoriale, devono possedere una mentalità aperta e la capacità di lavorare in modo collaborativo con la comunità locale. Queste competenze non vengono sempre insegnate nelle università, dove spesso si predilige un approccio più teorico e individualista.

Per agire bisogna beneficiare dell’esperienza e delle competenze di vari professionisti, come urbanisti, sociologi, antropologi, artisti e imprenditori sociali. I centri urbani vanno rielaborati in quanto sono stati progettati e organizzati secondo una logica industriale, senza tenere conto delle esigenze e delle diversità delle persone che li abitano. Il risultato è un ambiente inadatto a bambini, anziani, giovani, persone disabili, donne e minoranze etniche, che non ha spazi adeguati per l’aggregazione e presenta diverse barriere architettoniche.

La città ora è concepita come un contenitore in cui ogni edificio ha una funzione specifica, ma questa logica ha portato a uno spreco di risorse e a un’organizzazione che non tiene conto della diversità delle persone e dei loro bisogni. Bisogna ripensare i ruoli dei diversi spazi urbani, rompendo la logica della sincronizzazione forzata e incentivando una maggiore flessibilità negli orari di lavoro, scuola e apertura dei negozi.

La nuova città è pensata considerando la varietà delle persone che la abitano, andando oltre il modello dell’uomo adulto, maschio e sano. Questo significa creare spazi più sicuri per le donne, renderla accessibile alle persone con disabilità, promuovere la diversità culturale e creare luoghi di aggregazione per i giovani.

La città del futuro sostenibile e inclusiva è un ambiente urbano in cui le persone vivono, lavorano e interagiscono in modi che rispettano l’ambiente e tengono conto delle diverse esigenze della popolazione. Questa città ideale è caratterizzata da una serie di elementi chiave:

  1. Efficienza energetica: La città del futuro sfrutta al massimo le energie rinnovabili e minimizza il consumo di energia. Gli edifici sono progettati con materiali ecologici e tecnologie efficienti, mentre i sistemi di trasporto pubblico sono elettrificati e accessibili a tutti.
  2. Mobilità sostenibile: La città del futuro è pensata per ridurre la dipendenza dai veicoli privati e incoraggiare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili come biciclette, pedoni e trasporto pubblico. Le infrastrutture per questi mezzi sono ampie e sicure, rendendo più facile e sicuro il loro utilizzo.
  3. Parchi e spazi aperti: La città del futuro è ricca di parchi, giardini e spazi aperti accessibili a tutti. Questi spazi verdi non solo offrono un ambiente piacevole per la popolazione, ma agiscono anche come polmoni verdi, contribuendo a ridurre l’inquinamento e a migliorare la qualità dell’aria.
  4. Inclusione sociale: La città del futuro è inclusiva e rispetta le diverse esigenze e capacità di tutti i suoi abitanti. Le infrastrutture e i servizi pubblici sono progettati per essere accessibili a persone con disabilità e per favorire l’inclusione delle diverse comunità.
  5. Economia circolare: La città del futuro promuove un’economia circolare, dove i rifiuti sono ridotti al minimo e i materiali e le risorse vengono riciclati e riutilizzati. Ciò comporta non solo un risparmio economico, ma anche un impatto ambientale ridotto.
  6. Tecnologie innovative: La città del futuro si basa su tecnologie innovative per monitorare e gestire le risorse in modo efficiente. Ad esempio, l’uso di sensori intelligenti può aiutare a ridurre il consumo energetico e il traffico, migliorando la qualità della vita dei cittadini.
  7. Partecipazione cittadina: La città del futuro coinvolge attivamente i cittadini nel processo decisionale e li incoraggia a partecipare attivamente alla vita della comunità. Ciò permette di creare un senso di appartenenza e di responsabilità verso l’ambiente e gli altri abitanti della città.

In sintesi, la città del futuro sostenibile e inclusiva è una realtà in cui l’ambiente e le persone sono al centro delle decisioni e delle politiche urbane. Questo tipo di città non solo migliora la qualità della vita, ma svolge anche un ruolo fondamentale nel contrastare i cambiamenti climatici e promuovere uno stile di vita sostenibile per le generazioni future.

Servono tecnici capaci di riqualificare con competenze che sappiano guardare in modo completo alle esigenze della società.