IMMOBILE ABUSIVO EREDITATO: COME PROCEDERE

Non è affatto insolito che le proprietà ereditate presentino violazioni edilizie o manchino di conformità alle norme urbanistiche. Gli eredi devono affrontare queste conseguenze spiacevoli degli abusi edilizi e trovare il modo di regolarizzare la situazione, per evitare spiacevoli sanzioni.
Ma da dove cominciare nel caotico labirinto dell’immobile abusivo ereditato?
La prima cosa è sapere con certezza quando si tratta effettivamente di un abuso edilizio. Questo, nel caso tu stia ancora cercando indicazioni, accade quando si costruisce o ristruttura una proprietà senza le necessarie autorizzazioni amministrative, mettendo a rischio sia la sicurezza che la conformità legale. Ma gli abusi edilizi non sono tutti uguali!
Esistono diverse categorie che dipendono dalla natura e dalla gravità dell’abusività. Da un lato, abbiamo gli interventi senza titolo abilitativo, ovvero le opere eseguite senza le autorizzazioni necessarie. Dall’altro lato, c’è la triste categoria degli interventi in totale difformità, dove i lavori eseguiti non rispettano le caratteristiche previste nelle autorizzazioni rilasciate.
Ora hai finalmente bisogno di un alleato affidabile ed esperto nell’affrontare questa sfida: un professionista nel settore edilizio o un avvocato specializzato. Affidandoti a figure competenti, potrai elaborare una strategia efficace per sanare l’abuso e riportare l’immobile ereditato nella legalità.
Attraverso permessi, regolarizzazioni e interventi mirati, il tuo immobile abusivo acquisirà una nuova vita, rispettando tutte le normative vigenti.
Successione ereditaria di un immobile abusivo
L’atto di vendere o donare un appartamento o una villa abusiva sarebbe considerato illegale e potrebbe essere annullato. Tuttavia, non ci sono leggi che vietano la successione ereditaria di immobili abusivi, simili alla successione di un immobile non registrato. Ciò significa che se si eredita un immobile abusivo, le autorità italiane non possono condannare l’erede per il reato, poiché l’erede non è né l’autore materiale dell’abuso né ha commissionato l’abuso.
Ad esempio, un figlio che eredita un immobile abusivo può diventarne il legittimo proprietario. Tuttavia, l’erede potrebbe essere soggetto a rilevanza amministrativa per le violazioni edilizie presenti. Per questo motivo, molti eredi scelgono di rinunciare all’eredità per evitare le conseguenze legate agli abusi edilizi dell’immobile.
Cosa fare se si èredita un immobile abusivo?
Ereditare una casa abusiva può portare a un mare di questioni legali e amministrative da affrontare. Prima di tutto, è fondamentale comprendere la natura dell’abuso edilizio. Pertanto, consigliamo vivamente di consultare un esperto qualificato (come un geometra, un architetto o un ingegnere) per valutare la situazione dell’immobile e raccogliere tutta la documentazione pertinente, compresi i permessi di costruzione esistenti e i piani urbanistici del Comune. È importante sottolineare che, secondo la legge italiana, gli eredi non sono legalmente responsabili degli abusi edilizi commessi dal defunto, ma devono dimostrare che l’abuso era già presente prima dell’eredità. Tuttavia, i nuovi proprietari ereditari potrebbero essere soggetti a ordinanze che richiedono la ripristinazione della conformità o addirittura la demolizione dell’immobile abusivo, nel caso in cui l’abuso non possa essere corretto.
Ma come si può sanare un abuso edilizio ereditato?
Gli eredi sono responsabili di risolvere la situazione dell’abuso edilizio ereditato, anche se l’abuso risale a più di 60 anni fa, al fine di evitare eventuali sanzioni. Esistono due procedure principali per correggere un abuso edilizio:
Condono edilizio: permette di regolarizzare gli abusi edilizi commessi entro una determinata data, pagando un’oblazione.
Procedura di ristrutturazione urbana: questo è il percorso da seguire per regolarizzare un abuso entro 90 giorni dalla scoperta, con costi che variano a seconda del tipo di abuso commesso.
Per garantire un regolare processo di ristrutturazione, è fondamentale rivolgersi a un professionista che possa effettuare la perizia tecnica sull’immobile e avviare le pratiche di regolarizzazione. In questo modo, si assicurerà che l’immobile venga adeguato alle norme urbanistiche vigenti. Una volta accertata la possibilità di regolarizzare l’abuso, bisogna presentare una domanda di ristrutturazione presso il Comune, allegando tutta la documentazione richiesta e procedendo al pagamento delle sanzioni previste, calcolate in base all’estensione dell’abuso stesso.
Ereditare un abuso edilizio: le sanzioni previste
Come descritto in precedenza, un abuso edilizio implica una serie di sanzioni che possono coinvolgere anche gli eredi dell’immobile in questione. Il Testo Unico sull’Edilizia prevede diverse sanzioni pecuniarie per gli abusi edilizi, tra cui:
• Importi fino a 10.329 euro per la violazione delle norme e dei permessi.
• Da 5.164 a 51.645 euro per lavori eseguiti senza il necessario permesso o nonostante un ordine di sospensione.
• Da 15.493 a 51.645 euro per lottizzazioni abusive o interventi realizzati in zone soggette a vincoli.
Successivamente, si pongono in atto una serie di provvedimenti punitivi amministrativi che prevedono la confisca dell’immobile nel caso in cui la demolizione non sia eseguita e l’imposizione di una multa pari al doppio dell’incremento del valore di mercato dell’immobile nel caso in cui i lavori siano iniziati senza una segnalazione adeguata, il cui ammontare non può essere inferiore a 516 euro.