CONDONO EDILIZIO SERVE LA DATA CERTA DELL’ABUSO. LA SENTENZA

Per ottenere il condono edilizio, è fondamentale dimostrare la data dell’abuso edilizio e la sua consistenza, ossia la dimensione e le caratteristiche dell’opera irregolare. Questo onere della prova ricade sul privato cittadino che richiede la sanatoria, come stabilito da diverse pronunce giurisprudenziali, incluse quelle del TAR e del Consiglio di Stato.

Onere della prova per il condono edilizio

Secondo l’art. 36 del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001), per sanare opere eseguite senza permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, è necessario dimostrare che l’intervento:

  1. Rispetti la doppia conformità (ossia che l’opera sia conforme sia alla normativa urbanistica ed edilizia vigente al momento della sua realizzazione sia a quella attuale).
  2. Sia stato realizzato entro un periodo stabilito (spesso specificato da normative regionali o locali, come nel caso della L.R. n. 78/1976 della Sicilia, che fissa il 31 dicembre 1976 come data limite).

Sentenze del TAR e Consiglio di Stato: chi deve provare la data dell’abuso?

La giurisprudenza ha chiarito che l’onere probatorio ricade sul privato, che deve fornire tutte le prove necessarie a dimostrare:

  • La data di esecuzione delle opere abusive.
  • La conformità dell’intervento alle normative edilizie.

In particolare, la sentenza n. 2906/2024 del TAR di Catania ha ribadito che la mancata prova della data dell’abuso può portare al rigetto della richiesta di sanatoria. Questo significa che il cittadino è obbligato a presentare prove documentali come:

  • Atti catastali.
  • Permessi edilizi precedenti.
  • Documentazione fotografica o cartografica.

Se queste prove non sono disponibili, può essere utilizzata una dichiarazione del tecnico che attesti la data di esecuzione delle opere, come previsto dall’art. 36-bis del T.U. Edilizia.

Caso in cui l’onere ricade sul tecnico

In assenza di prove documentali sufficienti, l’art. 36-bis del T.U. prevede che sia il tecnico abilitato a rilasciare una dichiarazione responsabile che attesti la data di realizzazione delle opere. Questo strumento consente una regolarizzazione anche in mancanza di prove certe, ma il tecnico si assume la responsabilità legale della dichiarazione, che dovrà essere accurata e basata su una ricostruzione plausibile dei fatti.

Considerazioni pratiche

In caso di condono edilizio, il cittadino deve:

  1. Raccogliere tutte le prove disponibili (catasto, fotografie, permessi, ecc.).
  2. Coinvolgere un tecnico nel caso in cui non vi siano documenti sufficienti per attestare la data dell’abuso.
  3. Essere consapevole che la mancanza di prova della data può pregiudicare la concessione della sanatoria.

Se si tratta di interventi paesaggistici, sarà inoltre necessario il parere vincolante dell’autorità competente, e in caso di abuso si applicano ulteriori sanzioni.

SCARICA LA SENTENZA