INTONACI IN CALCE E CANAPA PER EDIFICI SALUBRI A PROVA DI SALUTE

Intonaci salubri: calce e canapa

Gli intonaci interni di canapa e calce hanno tutto. 

Leggerezza, stabilità, flessibilità, salubrità. Proteggono l’edificio e sono garanzia di un’aria interna a prova di salute, combattendo l’inquinamento indoor, che causa numerose patologie, dall’irritazione agli occhi e alla pelle, ai problemi respiratori.

Con questo rivestimento naturale al 100%, l’aspetto autentico dei vecchi edifici viene sempre preservato . Non stiamo sicuramente parlando di sistema di isolamento, perché lo spessore necessario per garantire questa operazione non può essere garantito soltanto dallo uno spessore minimo di intonaco, occorre infatti oltre un rivestimento di calce esterno, anche una parete ben coibentata con sistemi e tecniche che garantiscano la massima areazione dell’involucro edilizio, con materiali di qualità.

L’intonaco in calce e canapa deve essere realizzato con uno spessore da 5 a 6 cm, per offrire una significativa correzione termica e lasciare respirare le pareti, regolando il livello di umidità. L’applicazione viene eseguita su pareti pulite, prive dei residui di intonaco primitivo.

I supporti più adatti sono la pietra, la terra e i mattoni.

Il rivestimento viene applicato in due strati, ciascuno con la propria formulazione. La miscela necessaria per produrre un intonaco necessita di peculiari caratteristiche di lavorabilità del materiale, solidità e uniformità dello stesso. Sarà quindi necessario avere almeno il 45-50% del volume di calce, utilizzare un canapulo più sottile ed in alcuni casi aggiungere sabbia per migliorare la resistenza all’usura dell’intonaco o facilitarne la messa in opera.


L’utilizzo di maggior quantità di legante unito a particelle all’uso di un inerte più fine, permette di colmare tutti i vuoti tra una particella e l’altra, ottenendo un materiale solido e compatto.

PROCEDIMENTO

Si procede applicando uno strato di rinzaffo, una malta molto bagnata, con un elevato dosaggio di legante e una granulometria dell’aggregato più grossa che viene lanciata con forza in modo che l’aggregato aderisca alla superficie del muro; se la parete trattata a regola d’arte e non presenta particolari disomogeneità o mancanze, uno strato di uno due centimetri può essere sufficiente; nel caso di una superficie particolarmente liscia può essere utile posizionare una rete metallica leggera per evitare il ritiro dell’intonaco anche se in genere questa funzione viene svolta dal reticolo formato dal canapulo sulla superficie del muro.

Si procede quindi con un intonaco di corpo (circa 2 cm), che ha la funzione di ottenere una superficie piana e proteggere il muro dall’umidità, e presenta un maggior quantità di inerte, in questo caso di granulometria media (3mm); con l’intonaco di corpo bisogna evitare di eccedere con la quantità d’acqua per evitare la possibilità di ritiro e la conseguente insorgenza di cavillature sulla superficie dell’intonaco. Lo strato successivo di rasatura (1-2 mm) è costituito da una miscela 1:1 calce e sabbia fine, ha una funzione estetica o di preparazione per accogliere la finitura, dev’essere quindi il più liscia possibile per evitare di sprecare nella stesura successiva eccessivo materiale che nel caso di alcune finiture pregiate può essere molto costoso.

Lo strato di finitura ha funzione estetica, è molto sottile e presenta una proporzione di 1:0,5 con inerti molto fini (povere di marmo, cocciopesto ecc), in caso di pareti molto esposte si può valutare un trattamento impermeabilizzante atto a chiudere i pori dell’intonaco (sapone, cera d’api ecc).

Nella progettazione dell’intonaco si può valutare l’inserimento di una parte di canapulo e di fibre di canapa a scalare nella granulometria come gli inerti e che andrà parzialmente a sostituire questi ultimi nelle proporzioni della miscela per garantire una maggior gradualità nel passaggio da un materiale più flessibile (canapulo e calce) a uno più rigido (intonaco calce-sabbia), ed evitare discontinuità tra i due elementi, dovuta alla differenza di rigidezza e quindi di movimento dei due elementi stessi.

Per la parete interna può essere applicato lo stesso tipo di intonaco come può essere lasciata grezza o in alternativa si può applicare un intonaco in terra cruda (rispettando gli stessi dettami dell’intonaco a calce sullo scalare della granulometria e proporzione di inerte) che contribuisce ad aumentare la prestazione di inerzia termica e regolazione igrometrica del sistema.

Le micro e macro porosità del canapulo e calce apportano benefici in termini di isolamento acustico tanto quanto fanno per l’isolamento termico. I diversi livelli di porosità determinano una peculiare e insolita qualità acustica, molto diversa da tutti gli altri materiali da costruzione.

La densità e la natura stessa del canapulo e calce, composto da elementi di origine vegetale, rivestiti da un legante a base di calce con cui reagisce mineralizzando, lo rendono un materiale in grado di sopportare molto bene una prolungata esposizione al fuoco. Questa caratteristica rende ancora più interessante il suo utilizzo con strutture lignee, in quanto funge da elemento protettivo di qust’ultime in caso di incendio.

Il canapulo è un materiale naturalmente permeabile al vapore, ciò significa che il vapore acqueo è libero di attraversarlo grazie alla natura porosa della sua struttura: a livello microscopico è costituito da una struttura capillare orientata in direzione del fusto della pianta, creata dalle cellule che costituiscono il tessuto interno dello stelo.

Questa struttura capillare è responsabile della capacità del canapulo di assorbire e trattenere l’umidità dall’ambiente circostante e di rilasciarla in risposta alle variazioni che questo subisce. La maggior parte delle calci utilizzate nella miscela canapulo e calce condividono queste caratteristiche di permeabilità ed igroscopicità anche se a differenti livelli, andando a definire le caratteristiche finali del materiale composito: leganti ricchi di calci calciche (aeree) garantiranno un livello di permeabilità al vapore maggiore, mentre i leganti maggiormente idraulici riducono parzialmente questa caratteristica.


La capacità di assorbire l’umidità dell’ambiente interno e condensarla all’interno della parete (fino al 70% quando l’umidità relativa interna supera il 90%) e di rilasciarla quando l’aria è più asciutta evita la formazione di condensa e quindi di muffe sulla superficie della parete, ed è di grande beneficio nel controllo della qualità dell’aria interna degli edifici, evitando l’insorgere di malattie negli occuppanti, soprattutto di natura respiratoria, costituendo ambienti ideali per vivere, produrre maggiormente con una capacità di concentrazione superiore, favorendo il senso di benessere. Grazie alla basicità della calce idrata presente nell’impasto, il vapore acqueo assorbito e rilasciato durante il processo di respirazione, viene sanificato. In termini pratici questo caratteristica comporta un minor bisogno di ventilazione e condizionamento dell’aria, non c’è la necessità di una intercapedine d’aria per la ventilazione del muro ne di barriere al vapore, viene così scongiurato il rischio di condensa che tali barriere comportano.

I pochi dettagli che contano

1.  Su pareti eterogenee con rilievi accentuati, si consiglia di fissare una rete leggera in acciaio, sulla quale la superficie ruvida si bloccherà meglio.
2.  Il giorno prima dell’implementazione, i supporti saranno bagnati con uno spruzzatore, un’operazione da ripetere il giorno successivo prima di iniziare. 3.   Le due mani si applicano dal basso verso l’alto del muro. È necessario un ritardo di almeno 2 giorni tra queste due fasi, in modo che una prima carbonatazione venga eseguita correttamente nel cuore del rivestimento.
4.  Quando si inizia il secondo strato di un muro, va finito nella stessa seduta per evitare segni di ripetizione.
5.  I legni devono essere protetti da adesivi incollati sulla finitura nuda dell’intonaco per evitare di strapparlo quando si staccano.
6.  Indossare sempre i guanti è occhialini per proteggere mani e occhi.