AMBIENTE INDOOR: I NEMICI DELLA NOSTRA SALUTE CHE SONO IN CASA. E’ NECESSARIO AFFIDARSI A TECNICI ESPERTI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Sensibilità chimica multipla, Sindrome dell’edificio malato, Malattie building-related. Sono i disturbi “minori” causati dall’esposizione all’inquinamento indoor che colpiscono ogni anno milioni di persone. I sintomi comprendono emicrania, nausea, irritazione agli occhi, dermatiti, asma. E non è tutto. L’Oms attribuisce 3,8 milioni di morti premature ogni anno all’inquinamento domestico.
Ma cosa si nasconde tra le mura domestiche?
L’inquinamento è diventato parte integrante della nostra vita. Tendiamo però ad associarne il concetto unicamente a ciminiere, camini, tubi di scappamento e discariche. È un’immagine incompleta, per lo meno. La scienza in realtà ci spiega che l’aria che respiriamo ogni giorno in ufficio, in palestra e persino nella nostra camera da letto, è talvolta più inquinata di quella che si respira in circonvallazione. Ma com’s possibile? La chiave è lo stile di vita., i materiali edili, alla ventilazione. Passiamo la nostra esistenza ‘sigillati’ in spazi chiusi: più del 90% del nostro tempo, secondo un sondaggio di You Gov svolto su 14 Paesi tra Nord America ed Europa (c’è anche l’Italia). Ciò significa che la gran parte dei 25 mila respiri al giorno che facciamo, assorbe aria non ricircolata, già respirata, viziata. Viziata da cosa? Le stime più prudenti del Scientific Committee on Health and Environmental Risks dell’Ue, parlano di 900 sostanze chimiche potenzialmente dannose che s’annidano negli ambienti chiusi
in cui viviamo. Le più comuni sono interferenti endocrini come piombo, ftalati e fenoli, cancerogeni come formaldeide, benzene e radon e poi naftalene, particolato, ossidi di azoto e monossido di carbonio, tutti caratterizzati da vari gradi di tossicità. Collanti, truciolati, tappezzerie, moquette, tinte, veleni per insetti, spray igienizzanti deodoranti ed intonaci sono solo alcune delle sorgenti di emissione più diffuse. «Le case moderne sono sempre più ermetiche, vista la necessità di conservare energia», spiega Frank Kelly, professore di Salute Ambientale al King’s College di Londra.
L’inquinamento domestico è un nemico insospettabile. In Italia, i costi sanitari per curare patologie legate si aggirano ogni anno intorno ai 250 milioni di euro, secondo il Ministero della Salute.

Chi ne soffre di più? In Europa e Nord America, particolarmente colpiti sono i neonati. Secondo la recente
release di Child, un grande studio prospettico canadese, i bambini che vivono i primi tre mesi in abitazioni in cui si fa uso frequente di deodoranti, spray antipolvere, diffusori o saponi antibatterici, hanno il doppio della probabilità di sviluppare disturbi alle vie aeree, asma persistente ed allergie collegate. «Sarebbe bene eliminare i prodotti spray profumati dalla routine di pulizia domestica – avverte Jaclyn
Parks, della Simon Fraser University e lead-author dello studio – bisogna capire che una casa sana e pulita non profuma». Asma ed allergie, ma non solo: il 12% dei decessi per patologie coronariche, l’11% per quelle ischemiche e addirittura il 17% per cancro ai polmoni sono collegati all’inquinamento domestico.
Queste le cifre dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Così come accade per molti altri fattori di rischio della salute, anche per quanto
riguarda l’inquinamento indoor, a subirne gli effetti peggiori sono i Paesi in via di sviluppo. Stando agli ultimi dati delle Nazioni Unite, al
mondo esistono ancora 2,6 miliardi di persone che non hanno accesso al cosiddetto ‘clean cooking’ e 940 milioni che non dispongono di elettricità. In altre parole, gran parte di Africa sub-Sahariana, America Centrale ed Asia centro-meridionale cucina, si riscalda e si illumina attraverso stufe e lampade alimentate a carbone, kerosene e legna. Ecco perché 5 dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, si propongono di facilitare l’accesso all’energia pulita per tutti.
Insomma, l’inquinamento indoor ci colpisce almeno quanto quello esterno, e come se non bastasse, gli effetti più severi colpiscono aree già deboli socialmente ed economicamente. Teniamolo a mente ed iniziamo a mettere in pratica politiche per ridurlo. Solo allora potremo tirare un sospiro di sollievo.

I materiali da costruzione sono anch’essi responsabili di tante malattie se contengono componenti tossici. Una inadeguata ventilazione non valutata in fase di progettazione favorisce, condense, umidità e muffa, che sono nemici della salute.

Il Radon è un ulteriore nemico che si insidia in casa e provoca il cancro del polmone. E’ necessario avvalersi di tecnici qualificati per individuare le criticità presenti in casa che possono causare danni anche irreparabili alla salute.

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Scarica l’articolo repubblica 5 mar 2020