90 MILIONI PER GLI EDIFICI SALUBRI: RIDURRE IL GAS RADON IN SINERGIA CON L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO PER LA QUALITA’ DELL’ARIA INDOOR

qualità indoor

L’ITALIA CORRE PER LA PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE NEGLI EDIFICIE’ stato istituto un fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2031 che servirà a finanziare interventi di riduzione e prevenzione del radon indoor e per sinergici interventi di efficientamento energetico e la qualità dell’aria indoor.

Con il Decreto Infrazioni approvato dal Consiglio dei Ministri, il governo è intervenuto su diverse procedure a carico dell’Italia in campo ambientale: quelle per la qualità dell’aria, sull’esposizione al gas radon e in campo energetico.

In particolare, sono introdotte nuove misure per accelerare l’uscita da quattro procedure d’infrazione comunitaria, da un caso di pre-infrazione, oltre che per agevolare la chiusura di un caso di aiuto di Stato.

All’art 8 del Decreto è stato dato ampio spazio alla qualità indoor degli edifici, che costituiscono un pericolo per la salute degli occupanti.

Ad esempio per individuare le aree prioritarie in cui sia maggiore l’esposizione al radon in abitazioni, edifici pubblici e luoghi di lavoro, attività prevista dal relativo Piano d’azione, è stato istituito un fondo con una dotazione di dieci milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

Un ulteriore fondo dello stesso importo annuale dal 2023 al 2031 servirà invece a finanziare interventi di riduzione e prevenzione del radon indoor e per sinergici interventi di efficientamento energetico. L’obiettivo dell’iniziativa è di proteggere la salute dei cittadini riducendo l’esposizione al radon, gas nocivo presente in molte zone del territorio italiano, migliorare la qualità indoor degli edifici e ridurre l’esposizione della popolazione ai rischi per la salute correlati agli edifici e più in generale all’edilizia.

Il fondo sarà gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con le regioni e gli enti locali. Saranno previsti incentivi per l’esecuzione dei lavori di mitigazione e una maggiore attenzione sarà data alle scuole, luoghi di lavoro e abitazioni delle zone a maggiore rischio.

Con l’implementazione di questi interventi si mira anche a favorire la riduzione dei consumi energetici degli edifici, migliorandone la performance energetica e la qualità in genere. Sulla qualità dell’aria, oggetto di tre diverse procedure pendenti sull’Italia per i valori di PM10, PM2,5 e biossido di azoto, il provvedimento prevede che le Regioni e le Province autonome possano disporre riduzioni di velocità di circolazione dei veicoli anche permanenti sulle strade extraurbane, nei tratti stradali che attraversano centri abitati o in prossimità degli stessi. La norma contempla la possibilità per i comuni di stabilire, in determinate zone, diversi tempi massimi di permanenza tra ingresso e uscita, anche differenziati per categorie di veicoli o di utenti. Si prevede anche un limite progressivo alla pratica di abbruciamento dei residui vegetali, come quelli agricoli, nelle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Entrambe le novità trovano aderenza con le misure previste nel cosiddetto “Protocollo di Torino”, funzionale al superamento dell’infrazione nell’area padana.

Sull’altro capitolo, quello energetico, si affronta il tema energetico con l’obiettivo di chiudere la discussione sull’EU Pilot relativo alla rete di distribuzione del gas, tornando ad analizzare i costi e i benefici degli investimenti nelle zone del Sud e nei comuni montani per garantire la copertura tariffaria delle opere necessarie. Inoltre, il provvedimento agevola la chiusura di un caso di aiuto di Stato e apre la possibilità per l’accumulo di fornire il servizio di interrompibilità del carico elettrico.

Un grande lavoro, per il settore edilizio, che chiama ad una rivisitazione dell’approccio progettuale, che mira a garantire che gli edifici che si costruiscono o riqualificano siano salubri e sicuri per gli occupanti.

Ci sono molti fattori da considerare per creare un edificio salubre, tra cui:

  • Una buona ventilazione per garantire un flusso d’aria fresca e evitare la concentrazione di inquinanti, da coniugare al risparmio energetico a vantaggio della qualità dell’aria all’interno degli ambienti confinati;
  • Un’illuminazione naturale adeguata per favorire il benessere psicologico e fisico degli occupanti;
  • La scelta di materiali edili non tossici, per evitare l’emissione di composti organici volatili (COV) che possono essere dannosi per la salute;
  • La riduzione dell’inquinamento acustico per garantire un ambiente tranquillo;
  • Una corretta gestione della temperatura, umidità e delle acque piovane per prevenire le condense e le muffe.
  • La mitigazione del gas radon.

Ci sono molte tecniche e strategie che possono essere utilizzate per creare un edificio salubre e in Italia da anni il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati – insieme all’Associazione Nazionale Donne Geometra (che all’interno dei propri programmi cura gli studi sull’inquinamento indoor e la salubrità degli edifici con i ricercatori nazionali e internazionali da oltre un ventennio) ha dato vita ad un percorso formativo sugli “Esperti in Edificio Salubre“, il cui compito è quello di garantire che gli edifici che costruiamo siano idonei e sicuri per la salute degli occupanti.

Per questo, i professionisti Esperti in Edificio Salubre e Gas radon seguono e applicano le normative in materia di salubrità indoor degli edifici, dalla scelta dei materiali alla progettazione degli impianti tecnologici.

In particolare, sii occupano di:

  • Verificare che il progetto dell’edificio rispetti le normative in materia di sicurezza, igiene e comfort, secondo la normativa nazionale e internazionale, sulle indicati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Ente di Protezione Ambientale sulla scorta degli studi sulle caratteristiche degli edifici e la salute delle persone;
  • Elaborare la documentazione tecnica necessaria per ottenere le autorizzazioni e i permessi;
  • Accertare la presenza di tecniche inadeguate e materiali nocivi, per rimuovere le criticità che arrecano pregiudizio alla salute;
  • Effettuare controlli periodici sull’edificio durante il suo utilizzo, per verificare che i livelli di sicurezza, e di comfort siano mantenuti nel corso del tempo e garantiscano l’agibilità.

In generale, l’obiettivo è quello di garantire che gli edifici siano salubri e sicuri per tutti coloro che li abitano o li frequentano, riducendo al minimo i rischi per la salute e la sicurezza delle persone.

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Per valutare la presenza del Gas Radon rivolgiti ad un tecnico esperto in interventi di risanamento, munito di idoneo attestato di qualifica. Per metterti in contatto con uno vicino alla tua zona clicca qui

Per diventare un Esperto in interventi di risanamento del gas radon, devi essere un tecnico iscritto All’albo (ingegneri, architetti, geometri, periti) e aver conseguito un attestato a seguito di un corso di almeno 60 ore organizzato dagli enti autorizzati secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Per partecipare al corso scrivete a: info@tecnicieprofessione.it

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