SUPERBONUS: IL NUOVO DECRETO CHE BLOCCA LO SCONTO IN FATTURA PER TUTTE LE AGEVOLAZIONI

Superbonus

Il nuovo decreto Superbonus approvato e reso noto con il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 75, prevede una nuova stretta e nuovi limiti all’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie e fissa un’ampia area di salvaguardia a favore di chi ha già avviato gli interventi.

La stretta riguarderà, principalmente, due ambiti: il Terzo settore (insieme agli Iacp) e il superbonus per le aree terremotate. In questi casi le cessioni e gli sconti in fattura saranno cancellati. Così come sarà ulteriormente ridotto il raggio d’azione del bonus barriere architettoniche.

Continueranno ad applicarsi le vecchie regole «alle spese sostenute in relazione agli interventi per i quali» prima dell’entrata in vigore del decreto se:

  • è stata presentata una Cilas e sia stata approvata una delibera per i lavori condominiali di superbonus,
  • è stata presentata una Cilas per i lavori non condominiali di superbonus,
  • è stato richiesto un titolo abilitativo in caso di demolizioni con ricostruzione oppure sia stato richiesto un titolo per i lavori diversi da quelli agevolati con il superbonus.

Saranno anche salvi i casi di lavori già iniziati oppure, nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, quelli nei quali sia stato già stipulato un accordo vincolante tra le parti «per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo». Ma solo «se gli interventi sono diversi da quelli agevolati ai sensi dell’articolo 119 del citato decreto-legge n. 34 del 2020 e per i medesimi non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo». Quindi, il contratto firmato non sarà valido per il superbonus.
Eliminata anche la “remissionein bonis”: è infatti cancellata la possibilità per il contribuente in ritardo di presentare la documentazione necessaria per accedere ai bonus edilizi con il pagamento di una piccola sanzione, entro il 15 ottobre 2024. Il termine ultimo per caricare la documentazione è e resta solo il 4 aprile 2024. La decisione è per acquisire entro quella data l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate.

Cosa succede con i crediti d’imposta?
I crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi verranno sospesi a chi ha debiti con l’erario, e saranno compensati con quelli. 

Cosa è la «dichiarazione preventiva»?
Diventa necessaria per accedere alle agevolazioni edilizie: bisogna comunicare di volerne usufruire prima dell’invio delle fatture a lavori già avviati.

Sono previste sanzioni?
Sì, come nel caso di omessa trasmissione di informazioni a interventi già avviati: la sanzione arriva a 10 mila euro. Per in nuovi interventi invece è prevista la decadenza dell’agevolazione fiscale. 

Cosa succede all’Ace?
Una stretta arriva anche al credito d’imposta Ace, riservato alle aziende. Si riduce ad una la possibilità di cessione del credito e si estende la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione. Aumentano poi i controlli preventivi per le operazioni sospette.