Miglioramento statico degli edifici. Muratura, cordolo di piano o di coronamento

Cordolo di coronamento

E’ un  tipo di intervento, che consiste nella realizzazione in prossimità dell’edificio, lungo il perimetro delle pareti, di un elemento strutturale con funzione di cordolo di coronamento, che può essere realizzato sia in muratura armata con acciaio, in muratura armata con FRP, in acciaio, in cemento armato. Indicazioni in merito sono riportate al punto C.8A.5 Criteri per gli Interventi di consolidamento di edifici in muratura della Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 – Istruzioni per l’applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008: «Cordoli in sommità alla muratura possono costituire una soluzione efficace per collegare le pareti, in una zona dove la muratura è meno coesa a causa del limitato livello di compressione, e per migliorare l’interazione con la copertura; va invece evitata l’esecuzione di cordolature ai livelli intermedi, eseguite nello spessore della parete (specie se di muratura in pietrame), dati gli effetti negativi che le aperture in breccia producono nella distribuzione delle sollecitazioni sui paramenti […].» 

Questo intervento è finalizzato a confinare la muratura o dotarla di duttilità strutturale in modo discontinuo e concentrato, anziché diffuso. Per questo motivo si usa in presenza di murature a blocchi squadrati o comunque di buona consistenza e si sconsiglia per interventi su edifici con muratura discontinua, caotica, con malta degradata e pareti sottili. Il funzionamento di tutta la struttura si modifica positivamente, se i cordoli sono opportunamente organizzati tra di loro ed in rapporto alla muratura, trasformando il muro originario in una muratura con caratteristica intelaiata.

Per la realizzazione di cordoli a tutto spessore, è necessario procedere al taglio forzato della muratura, operando globalmente o per campioni. In questo ultimo caso si affida il lavoro alla resistenza del pannello murario durante le fasi di realizzo, alle porzioni murarie integre o già trattate, invece nel caso di una operazione d’insieme occorre disporre i martinetti, ai quali si affida il compito di sostenere i carichi verticali durante la costruzione del cordolo.

Per i cordoli a spessore parziale è necessario predisporre tagli passanti per realizzare i collegamenti di ancoraggio e sostegno; se due cordoli cingono la muratura allo stesso livello, i collegamenti hanno una sagoma cilindrica, mentre se il cordolo è da un solo lato, tali collegamenti hanno la forma di un tronco di piramide con dimensione maggiore verso l’esterno.

Questa tecnica in sintesi favorisce il comportamento scatolare realizzando un collegamento continuo tra gli elementi strutturali (pareti, pareti-solai, pareti-coperture), se applicato in sommità limita la vulnerabilità delle pareti per le azioni fuori dal piano.

Nella pratica quando sono stati adottati cordoli in c.a. in sommità insieme a coperture in latero-cemento si sono verificati collassi fuori dal piano delle parti sommitali delle pareti murarie. Tale comportamento è dovuto al forte incremento di rigidezza che richiama una maggiore forza sismica e all’aumento di differenza di rigidezza tra copertura e parete.

Il miglioramento del comportamento scatolare è difficilmente quantificabile a livello numerico. L’intervento se ben eseguito permette di prevenire la formazione di meccanismi locali. Se eseguito in sommità si riduce la lunghezza di inflessione libera della parte sommitale delle pareti murarie.

Le fasi di esecuzione prevedono:

-puntellatura del solaio o della copertura;

-nel caso di inserimento a livello di solaio, scasso nella muratura esistente;

-esecuzione del cordolo e collegamento con le strutture esistenti.

Per molto tempo il cordolo in calcestruzzo armato è stato quello più utilizzato, oggi viene sconsigliato dalla normativa. Per migliorare la connessione tra muratura e cordolo vengono realizzati degli elementi a coda di rondine in c.a. In fase di progettazione ed esecuzione le cordolature di interpiano ricavate nello spessore del muro sono da evitare.

Molto più consigliato invece, è il cordolo in sommità dell’edificio, favorito dalla necessità di ristrutturazione del tetto. Il collegamento del cordolo in c.a. alla muratura avviene attraverso perforazioni armate.

I cordoli in acciaio oggi rappresentano una valida soluzione ed offrono innumerevoli vantaggi rispetto ad altri realizzati con altre tecniche. Tra le tipologie più utilizzate quella costituita da due angolari collegati da elementi piatti che formano una struttura reticolare e quella costituita da due profili a C disposti sui due paramenti e collegati da connettori trasversali. A differenza dei cordoli in c.a. quelli in acciaio sono molto più leggeri ed hanno una rigidezza molto più vicina a quella dei muri e quindi meno soggetti allo scorrimento tra cordolo e muratura. Sono poco invasivi e reversibili. I cordoli in acciaio si prestano particolarmente bene per il collegamento con le travi dei solai e dei tetti.