L’APPORTO DELLA LUCE SOLARE NELLA PROGETTAZIONE RIDUCE I CONSUMI E RENDE L’EDIFICIO CONFORTEVOLE

Illuminazione naturale

Una buona illuminazione naturale consente di massimizzare l’utilizzo della luce del sole per illuminare gli ambienti interni. Ciò significa che i progettisti devono considerare la posizione dell’edificio rispetto al sole, la disposizione delle finestre e delle aperture, e la scelta dei materiali trasparenti per consentire il passaggio della luce.

L’illuminazione naturale ha diversi benefici sul benessere dell’individuo. Innanzitutto, l’esposizione alla luce solare aiuta a regolare il ritmo circadiano, che influisce sul sonno, sull’umore e sulle capacità cognitive. Inoltre, la luce naturale crea una sensazione di spazio più ampio e può migliorare la qualità visiva degli ambienti, rendendo più facile lo svolgimento delle attività quotidiane.

D’altro canto, la mancanza prolungata di esposizione alla luce naturale può avere effetti negativi sulla salute. Gli individui che trascorrono molto tempo in ambienti scarsamente illuminati possono sperimentare sintomi come affaticamento visivo, mal di testa, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Inoltre, studi hanno dimostrato che la mancanza di luce solare può influire negativamente sulla produzione di vitamina D, che è importante per la salute delle ossa e del sistema immunitario.

Di conseguenza, i progettisti devono considerare attentamente l’illuminazione naturale quando concepiscono gli edifici. Devono cercare di massimizzare l’apporto di luce solare, evitando ostacoli che potrebbero bloccarne il passaggio e cercando di utilizzare materiali trasparenti di alta qualità per le finestre. Inoltre, è importante bilanciare l’illuminazione naturale con l’illuminazione artificiale, in modo da garantire un ambiente equilibrato e confortevole per le persone che lavorano o vivono nell’edificio.

LA NORMATIVA

Benché non esista un testo normativo che tratti esclusivamente dell’illuminazione naturale, si trovano comunque riferimenti in diverse norme e leggi.

  • Per l’ambito residenziale fra tutti possiamo citare il M. 5 luglio 1975 con i requisiti igienico sanitari principali dei locali di abitazione e la Circ. Min. LL. PP. 3151 del 22 maggio 1967 sulla valutazione delle proprietà termiche, igrometriche, di ventilazione e di illuminazione nelle costruzioni edilizie.
  • Per il settore ospedaliero si fa riferimento alla Min. LL. PP. 13011 del 22 novembre 1974 che determina i requisiti fisico tecnici per le costruzioni edilizie ospedaliere.
  • In ambito scolastico vige, invece, il M. 18 dicembre 1975 che riporta gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia e urbanistica e la UNI 10840 che tratta nello specifico il tema della luce e dell’illuminazione dei locali scolastici.

Va sottolineato che il il D.M. 5/7/75 per l’edilizia residenziale dispone che tutti i locali degli alloggi, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani scala, ripostigli, devono fruire d’illuminazione naturale diretta adeguata alla destinazione d’uso. Per ciascun locale d’abitazione l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore del fattore di luce diurna medio non inferiore al 2% e, in ogni caso, la superficie finestrata apribile non dovrà
essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.

CONSIDERAZIONI

Quando si progetta, soddisfare i requisiti igienico-sanitari non è sufficiente. Ad esempio, per migliorare l’uniformità dell’illuminazione naturale in una stanza è utile prevedere delle aperture su diversi lati, riducendo il contrasto nei diversi punti dell’ambiente, è importante considerare il posizionamento delle finestre rispetto agli arredi e alle attività svolte nella stanza. Ad esempio, se si tratta di una sala riunioni o di uno studio, è necessario evitare che la luce naturale crei riflessi sullo schermo del computer o sul tavolo da lavoro. Un altro stratagemma potrebbe essere l’utilizzo di vetrate o pareti trasparenti per sfruttare al massimo la luce naturale. Un corretto posizionamento delle finestre e delle vetrate può consentire l’ingresso di una maggiore quantità di luce naturale durante il giorno.

L’utilizzo di colori chiari per le pareti e per gli elementi di arredo può aiutare a riflettere la luce naturale all’interno dell’ambiente, contribuendo alla diffusione uniforme della luce.

L’utilizzo di lampade a basso consumo energetico e di sistemi di illuminazione a LED può consentire di ottenere una luce più uniforme e diffusa nell’ambiente. Questi tipi di illuminazione possono essere regolabili per permettere la scelta del livello di illuminazione desiderato.Anche il posizionamento strategico di specchi o superfici riflettenti può contribuire alla diffusione della luce, riflettendo e amplificando i raggi luminosi all’interno dell’ambiente.

Altresì scegliere una luce artificiale adatta può contribuire a modificare la nostra percezione dello spazio, rendendolo più ampio, luminoso e accogliente. La scelta di applique, luci a sospensione, plafoniere o lampadari può aiutare a creare un bagliore centrale o dislocato nei vari angoli della stanza, ampliando visivamente l’ambiente.

È importante considerare anche il tipo di luce emessa dalla lampada. Una luce bianca e brillante può rendere lo spazio più luminoso e aperto, mentre una luce più calda e soffusa può creare un’atmosfera più intima e accogliente.

E’ importante considerare anche la privacy delle persone che si trovano all’interno della stanza. L’orientamento delle finestre e l’uso di schermature possono contribuire a garantire un certo grado di privacy, evitando che gli occhi indiscreti possano guardare all’interno della stanza.

In conclusione, quando si progetta un ambiente, è importante tenere in considerazione non solo i requisiti igienico-sanitari, ma anche altri aspetti legati alla percezione, al benessere e al confort, oltre a quelli economici.Sfruttare al massimo la luce naturale permette di creare un ambiente confortevole, salubre e funzionale.