EFFLORESCENZE NEGLI EDIFICI: CAUSE PRINCIPALI E SOLUZIONI EFFICACI

Le efflorescenze sono il risultato del deposito di sali cristallini sulla superficie di materiali da costruzione, causato dall’evaporazione dell’acqua che lascia i sali disciolti.

L’efflorescenza è un fenomeno in cui i sali cristallini si depositano sulla superficie di materiali da costruzione come mattoni, cemento, pietra, stucco o altre superfici. Questo accade quando l’acqua presente all’interno del materiale evapora, lasciando dietro di sé i sali disciolti. L’efflorescenza si manifesta spesso come una patina biancastra o grigiastra e può apparire anche come una polvere su pavimenti e pareti.

Le efflorescenze possono manifestarsi sia all’interno che all’esterno degli edifici e la loro frequenza e intensità possono variare in tutto il paese a seconda dell’umidità e della temperatura. Perché si verifichino efflorescenze, devono essere soddisfatte tre condizioni fondamentali:

  1. all’interno o sulla superficie del materiale edile devono essere presenti sali idrosolubili.
  2. deve essere presente l’umidità, che permette ai sali di sciogliersi in soluzione.
  3. quando l’umidità evapora dalla superficie del materiale, i sali disciolti si cristallizzano, formando le efflorescenze.

Le principali fonti di umidità includono l’acqua piovana, la neve e la condensa, ma anche l’assorbimento delle acque sotterranee e le attività interne possono contribuire alla generazione di efflorescenze. Questo fenomeno può verificarsi in diversi momenti, sia nelle prime fasi di costruzione di un edificio, sia nel tempo.

Le efflorescenze primarie tendono a manifestarsi entro le prime 72 ore dall’uso del materiale da costruzione, causate dalla presenza di acqua in eccesso durante la produzione del materiale stesso. Le efflorescenze secondarie, invece, derivano dall’umidità esterna che estrae il sale dai materiali edili.

Durante la costruzione, le efflorescenze possono comparire se le unità di muratura vengono lasciate esposte all’umidità notturna o alle precipitazioni. È quindi essenziale coprire e mantenere i materiali per ridurre al minimo questo rischio.

Ugualmente, l’installazione errata dei materiali da costruzione può favorire la formazione delle efflorescenze. Gli errori più comuni includono:

  • Utilizzo scorretto delle scossaline passanti.
  • Mancanza di ventilazione adeguata per la muratura.
  • Installazione senza un’efficace barriera per l’umidità.
  • Deterioramento dei materiali di giunzione dopo l’installazione.
  • Conservazione impropria dei materiali o loro posizionamento a contatto con il terreno.

Le efflorescenze sono spesso un problema stagionale, intensificandosi in inverno a causa delle condizioni meteorologiche avverse, ma possono verificarsi anche in primavera, estate e autunno.

Comprendere le differenze tra efflorescenze e semplici macchie è essenziale. Le macchie comuni possono presentarsi in vari colori e inizialmente sembrare simili alle efflorescenze. L’efflorescenza, si riconosce dalla formazione di una sostanza bianca e polverosa che compare su superfici non sigillate. Ecco alcune superfici comunemente affette:

  • Mattone: La porosità del mattone consente l’assorbimento di sali solubili. Per verificare la predisposizione del mattone all’efflorescenza, di solito si immerge un singolo mattone in acqua distillata per circa sette giorni. Dopo l’asciugatura, si confronta con uno non immerso. Se si riscontra una sostanza bianca e polverosa, si tratta probabilmente di efflorescenza.
  • Cemento: Secondo la Brick Industry Association (BIA), il cemento Portland è particolarmente suscettibile alle efflorescenze, essendo ricco di alcali solubili in acqua. Tuttavia, tutti i tipi di cemento contengono alcali idrosolubili, il che li rende vulnerabili.
  • Calce: La calce, reagendo con l’acido cloridrico, produce cloruro di calcio, un composto che può affiorare attraverso i materiali edili. La calce migliora l’aderenza tra malta e mattoni e rende i materiali più resistenti all’acqua.
  • Sabbia: Impiegata nella malta, la sabbia stessa non è solubile in acqua. Tuttavia, se contaminata da altri materiali può contribuire alle efflorescenze. E’ fondamentale utilizzare sabbia pulita e priva di contaminazioni.
  • Argilla: I mattoni da costruzione di argilla, contengono sali altamente solubili. Questi, come il solfato di calcio, possono causare efflorescenze.
  • Mescolanze: Gli additivi possono influenzare la formazione delle efflorescenze. È consigliabile evitare quelli di cui non si conosce la composizione precisa.
  • Materiali strutturali: Il calcestruzzo e altri materiali che costituiscono la base portante delle costruzioni possono contenere sali solubili che favoriscono le efflorescenze. L’umidità in questi dissolve i sali, causando l’efflorescenza.
  • Opere di finitura: Nelle costruzioni edilizie, opere di f. (o di finimento), come gli intonaci, le coloriture e i rivestimenti murari, i pavimenti, costituite da materiali contenenti sali solubili, possono anch’esse essere soggette a efflorescenze. Per evitare queste criticità è importante scegliere attentamente i materiali di rivestimento.

Anche i materiali da costruzione a contatto con il terreno sono particolarmente vulnerabili. Conoscendo le cause delle efflorescenze, è possibile selezionare i materiali giusti per prevenire il problema. Ecco alcuni sali comunemente associati alle efflorescenze:

  • Solfato di calcio: Comunemente trovato nei laterizi.
  • Solfato di sodio: Spesso presente nelle reazioni cemento-mattone.
  • Solfato di potassio: Evidente in molte reazioni cemento-mattone.
  • Carbonato di calcio: Può essere presente nella malta o nel calcestruzzo.
  • Soda: Frequente nella malta.
  • Carbonato di potassio: Simile al carbonato di sodio si trova comunemente nella malta.
  • Ossido di manganese: di solito è presente nei mattoni.

Efflorescenza e umidità

L’efflorescenza può segnalare problemi di umidità nei materiali porosi come cemento, pavimentazioni e stucco. Questi materiali, attraverso l’azione capillare, assorbono l’umidità in modo simile a come gli alberi trasportano l’acqua dalle radici alle foglie. L’International Association of Certified Home Inspectors (InterNACHI) sottolinea che questa capacità di assorbimento può compromettere la struttura.

Quando l’acqua evapora dalla superficie dei materiali da costruzione, i sali disciolti rimangono, formando un’alta concentrazione che innesca il processo di osmosi. L’osmosi genera pressioni idrostatiche all’interno del materiale poroso, che possono danneggiare o addirittura distruggere la struttura stessa.

InterNACHI afferma che l’osmosi può generare pressioni che variano da 2.000 psi (pound per square inch  – equivalenti a 13.790.000 Pa ) a 3.000 psi (20.685.000 Pa), superando la resistenza strutturale del calcestruzzo. Di conseguenza, l’osmosi può causare rotture, sfaldamenti o fratture nei materiali da costruzione porosi, oltre a scheggiature e separazioni dovute alla pressione idrostatica.

Sebbene l’efflorescenza in sé non sia pericolosa, può indicare problemi di umidità potenzialmente dannosi per la struttura. Pertanto, è essenziale intervenire se si osservano efflorescenze su superfici come seminterrati o cemento.

Prevenzione delle efflorescenze

La manutenzione dei materiali da costruzione prima, durante e dopo il processo di costruzione è fondamentale per prevenire le efflorescenze. Ecco alcune precauzioni efficaci:

  • Applicare un sigillante idrofobico impregnante sulla superficie dei materiali da costruzione per impedire l’assorbimento dell’acqua e la sua migrazione interna.
  • Installare barriere capillari come teli di polietilene tra il materiale da costruzione e il terreno per minimizzare l’ingresso di sali.
  • Utilizzare grondaie e scossaline sporgenti per ridurre al minimo la penetrazione dell’acqua.
  • Prestare attenzione alla configurazione dell’area circostante e agli irrigatori per evitare che l’acqua raggiunga i materiali porosi.
  • Consolidare la malta con vibrazione meccanica per limitare la formazione di vuoti.
  • Utilizzare giunti di malta specifici per ridurre la porosità del muro e impedire la migrazione dei sali.
  • Impiegare additivi chimici nella malta per migliorarne il flusso e ridurre il contenuto di acqua, minimizzando i vuoti.
  • Mantenere i materiali in muratura sollevati dal terreno e coperti con materiali impermeabili per proteggerli dall’umidità.

Nonostante le misure preventive, le efflorescenze possono comunque manifestarsi. È quindi essenziale possedere una conoscenza approfondita delle metodologie più efficaci per affrontare e risolvere questo problema. Analizzare attentamente le cause, la posizione e le condizioni dei materiali da costruzione aiuta a identificare la fonte dell’umidità e a implementare soluzioni mirate. Adottando un approccio sistematico, è possibile ridurre significativamente i costi e i tempi associati alla gestione delle efflorescenze, mantenendo la struttura in condizioni ottimali.

Risoluzione dei problemi di efflorescenze

Quando si manifesta un’efflorescenza, è cruciale identificare la causa e determinare la soluzione appropriata. Ecco alcuni aspetti da considerare:

  • Stabilire l’età della struttura al momento dell’apparizione delle efflorescenze. Se la struttura avesse meno di un anno, la causa potrebbe essere il materiale da costruzione stesso o l’acqua entrata durante la costruzione. Se la struttura è più vecchia, occorre una analisi più attenta per individuare possibili perdite.
  • Identificare la posizione delle efflorescenze per determinare la fonte d’acqua. Verificare l’uso recente dell’edificio, poiché condizioni variabili possono contribuire alle efflorescenze.
  • Appurare la presenza di crepe o difetti nel materiale, che potrebbero aver causato l’efflorescenza.
  • Esaminare le sezioni delle pareti e i dettagli costruttivi per individuare percorsi di umidità e fonti di sali solubili. Valutare le giunzioni del tetto e delle pareti.
  • Analizzare i rapporti dei test di laboratorio per rilevare sali solubili nei materiali da costruzione e nell’area adiacente.
  • Considerare tutte le possibili fonti d’acqua, come condensa, tubi che perdono e scarichi difettosi.

Implementando misure preventive e affrontando tempestivamente i problemi di efflorescenza, è possibile minimizzare sia i costi che i tempi necessari per la loro risoluzione.

Le sub-efflorescenze hanno effetti maggiormente dannosi sui materiali da costruzione, a causa dei ripetuti cicli di bagnatura e asciugatura ai quali i materiali vengono sottoposti. I sali solubili, cristallizzando all’interno della muratura senza affiorare in superficie, si solubilizzano nuovamente, creando una continua variazione di volume. Questa variazione di volume esercita una pressione considerevole sui materiali, disgregandoli, in un effetto simile a quello del gelo e del disgelo. Questo processo può causare spaccature, fessure, rigonfiamenti e, nei casi più gravi, danni strutturali. Di conseguenza, i materiali possono presentare vuoti sonori e subire deterioramenti significativi che compromettono la stabilità strutturale dell’edificio.

L’efflorescenza è dannosa per la salute?

Di per sé, l’efflorescenza non è pericolosa per la salute. Non ti danneggerà direttamente, ma ciò non significa che sia innocuo. La presenza di efflorescenze è spesso un sintomo di un problema più significativo: l’eccesso di umidità nelle pareti. Nel tempo, questa umidità può portare a danni strutturali, decadimento e persino alla crescita di muffe, che possono comportare rischi per la salute.

Rimozione delle efflorescenze e sub-efflorescenze

Le efflorescenze saline, essendo superficiali e visibili, devono essere rimosse tempestivamente spazzolando a secco le superfici interessate, completando poi la pulizia con un lavaggio a base di detergente acido. Tuttavia, è importante notare che il detergente acido da solo non è sufficiente per eliminare completamente il fenomeno delle efflorescenze. Sebbene consenta una rapida rimozione delle malte cementizie, dei residui di posa e delle efflorescenze saline in superficie, per prevenire la riformazione delle efflorescenze saline è necessario applicare prodotti idrofobizzanti e anti-efflorescenze sulla muratura. Un’altra soluzione molto efficace è sostituire le tinteggiature non traspiranti con quelle traspiranti e gli intonaci degradati con intonaci deumidificanti.

Nel caso delle sub-efflorescenze, i sali solubili devono essere estratti mediante l’applicazione di un estrattore di sali solubili. Una tecnica che consiste in un impacco a base di inerti e acqua e/o solventi, che agisce invertendo il processo di formazione delle efflorescenze. L’impacco scioglie i sali che causano le efflorescenze e li porta in superficie per capillarità, assorbendoli come una spugna. Una volta asciugato, l’impacco, ormai saturo di sali, può essere rimosso. Successivamente, è necessario applicare prodotti idrofobizzanti e anti-efflorescenze. L’uso di intonaci deumidificanti e pitture altamente traspiranti completa l’intervento.