CODICE DELLA RICOSTRUZIONE: IL MODELLO UNICO POST EMERGENZA TERREMOTO

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E’ stato approvato il disegno di legge delega per l’adozione del Codice della ricostruzione. Lo scopo del nuovo codice è creare un quadro normativo uniforme per tutti gli eventi sismici e una governance definita, in modo da attuare la ricostruzione in tempi rapidi nelle aree colpite dal sisma e garantire anche la ripresa delle attività socio-economiche.

Il Consiglio dei Ministri ha predisposto 31 criteri su cui dovrà essere basato il Codice della ricostruzione. In primo luogo, le Amministrazioni dovranno avere funzioni e responsabilità definite, secondo un modello di governance multilivello che operi a livello centrale, regionale e locale. La Presidenza del Consiglio si avvarrà di una struttura nella quale confluirà “Casa Italia”, nata dopo gli eventi sismici del 2016. La struttura si avvarrà di 50 unità di personale già assunte dal Ministero delle Infrastrutture dopo il terremoto del 2009 e di altre 20 unità che al momento ricoprono incarichi a tempo determinato per svolgere attività connesse ai vari terremoti che si sono susseguiti fino al 2016. In questo modo, si legge nella relazione illustrativa, si eviterà di disperdere il personale qualificato e con esperienza nel campo.
In caso di eventi sismici su più territori regionali, o per cui il processo di ricostruzione risulti particolarmente rilevante e complesso, potranno essere nominati dei commissari.
Al capo della struttura, o ai commissari, potrà essere attribuito il potere di ordinanza, che potrà derogare al Codice Appalti e alle altre norme dell’ordinamento, tranne che alle disposizioni penali.
In ogni Regione colpita potrà essere istituito un Ufficio speciale per la ricostruzione, col compito di supportare i comuni nella pianificazione urbanistica connessa alla ricostruzione e nelle istruttorie per la concessione dei contributi e di fungere da raccordo con le Amministrazioni preposte alla tutela dei beni culturali.

Codice della ricostruzione, le linee guida per la progettazione e gli interventi

I benefici e i contributi per la ricostruzione dovranno essere graduati sulla base del tipo di danno subito dall’immobile e della finalità dell’immobile stesso. Il Codice regolerà inoltre gli appalti unitari per la ricostruzione pubblica dei nuclei urbani e dei centri storici maggiormente colpiti, da utilizzare nel caso in cui la ricostruzione privata risulti impraticabile.
Il Codice detterà anche criteri di indirizzo per la programmazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione. Sarà regolato anche l’utilizzo delle macerie, che dovrà seguire gli obiettivi dell’economia circolare.
Il ddl deve ora essere approvato dal Parlamento. Dopo l’approvazione, il Governo avrà a disposizione 18 mesi per mettere a punto il nuovo Codice per la ricostruzione.

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