PIANO NAZIONALE DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI: PUBBLICATO IL TESTO SUL SITO DEL MINISTERO

piano nazionale cambiamenti climatici

E’ stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Il testo, aggiornato rispetto alla versione del 2018, sarà ora sottoposto alla consultazione pubblica prevista dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

L’obiettivo del Piano è fornire un quadro di indirizzo nazionale per implementare azioni volte a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici, nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche. I cambiamenti climatici rappresentano e rappresenteranno in futuro una delle sfide più rilevanti da affrontare a livello globale ed anche nel territorio italiano.

Il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) approfondisce la vulnerabilità; gli impatti potenziali; la pericolosità, riferita ai diversi eventi pericolosi ipotizzabili (alluvioni, siccità, incendi, dissesti idrogeologici, ecc.); l’esposizione e la sensibilità, e la capacità di adattamento.

Il Piano individua:

  • scenari climatici di riferimento alla scala distrettuale/regionale;
  • propensione la rischio;
  • impatti e vulnerabilità settoriali;
  • azioni di adattamento settoriali;
  • ruoli per l’attuazione delle azioni e delle misure di adattamento nonché strumenti di coordinamento tra i diversi livelli di governo del territorio;
  • stima delle risorse umane e finanziarie necessarie;
  • indicatori di efficacia delle azioni di adattamento;
  • modalità di monitoraggio e valutazione degli effetti delle azioni di adattamento.

Nel PNACC la descrizione degli scenari climatici futuri è arricchita dalla valutazione degli indicatori che concorrono al calcolo dell’indice di rischio climatico. Il Piano approfondisce:

  • la vulnerabilità;
  • gliimpatti potenziali;
  • la pericolosità, riferita ai diversi eventi pericolosi ipotizzabili (alluvioni, siccità, incendi,dissesti idrogeologici, ecc.);
  • l’esposizione e la sensibilità, e la capacità di adattamento.

Il Piano individua 21 azioni più rilevanti, che intercettano i diversi settori, riconducibili alle seguenti 4 tematiche principali:

  1. dissesto geologico, idrologico ed idraulico;
  2. gestione delle zone costiere;
  3.  biodiversità;
  4.  insediamenti urbani.

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