PER IL BONUS FACCIATE NESSUNA SICUREZZA PER IL 2022. I CANTIERI IN CORSO O IN PARTENZA HANNO QUALCHE POSSIBILITA’

All’interno del Documento programmatico di Bilancio sono state inserite alcune precisazioni anche in ordine ai bonus edilizi: quello facciate non riceve la proroga.

Almeno per il momento, il bonus facciate non sarà prorogato. Lo si apprende dal Documento programmatico di bilancio che è stato inviato a Bruxelles. Diversamente dal Superbonus, la cui scadenza è stata fissata nel 2023.

Ma se l’agevolazione non sarà più prorogata, per i cantieri in corso o in partenza c’è ancora qualche chance di ottenere il 90% su tutti i lavori. Per le spese sostenute nel corso del 2021 la detrazione del 90% è sicura. Per le persone fisiche, i professionisti e gli enti non commerciali vale il principio di cassa: quindi conta la data in cui si esegue il bonifico (non quella di addebito). Per le imprese, invece, vale il criterio di competenza: quindi la data di «ultimazione della prestazione» per i servizi, cioè i lavori eseguiti e accettati dal committente, a prescindere dal flusso dei pagamenti.

Quindi per rifare il look alle facciate dei fabbricati e ottenere l’agevolazione fiscale, non è necessario che i lavori finiscano quest’anno. Eventuali spese pagate nel 2022 beneficeranno del bonus che sarà in vigore in quel periodo: perciò, secondo le intenzioni del Governo contenute nel Documento programmatico di bilancio e da confermare in legge di Bilancio, dovrebbe esserci la detrazione del 50% sulle ristrutturazioni edilizie (ma attenzione: il 50% è solo detrazione Irpef, mentre il bonus facciate è anche Ires).
Oppure, se le opere di rifacimento della facciata prevedono anche il contestuale intervento di coibentazione (il cosiddetto cappotto termico), si potrebbe ancora beneficiare dell’ecobonus del 65% (detrazione sia Irpef che Ires).

Per chi vuole utilizzare l’agevolazione tramite la cessione del credito, ad esempio a una banca, il 90% matura – e può essere ceduto – in relazione agli importi pagati entro il 31 dicembre. Ad esempio, se su una spesa preventivata di 1.000 viene versato 500 entro fine 2021, si potrà cedere il bonus per un valore nominale di 450 (il 90% di 500, per l’appunto). Mentre i 500 versati nel 2022 saranno agevolati e cedibili secondo le detrazioni in vigore l’anno prossimo. Ricordiamo anche che – diversamente dal superbonus – la possibilità di cedere il bonus facciate non è condizionata al raggiungimento di uno stato avanzamento lavori (Sal) di almeno il 30 per cento.

Naturalmente, se dovesse invece arrivare la proroga “secca” del bonus facciate, ci sarebbe il 90% anche nel 2022. Ma sempre sulle facciate esterne dell’edificio visibili dalla strada: perché quelle interne anche oggi possono avere solo le agevolazioni del 50 o 65 per cento, almeno che non ci sia l’affaccio sulla costa, come chiarito con la risposta n. 595 dell’Agenzia Entrate del 16 settembre 2021 nella quale si dice appunto che il Bonus Facciate non è precluso sulle opere di recupero dell’involucro esterno di un edificio residenziale quando quest’ultimo è situato in prossimità della costa e visibile soltanto dal mare, o comunque non da vie, strade o suoli pubblici.

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