NEGLI EDIFICI GREEN SI VIVE E SI LAVORA MEGLIO: LO CONFERMA UNA NUOVA RICERCA

edifici green

Ampie vetrate, pannelli fotovoltaici, tante piante, accordi per la mobilità: una nuova ricerca dimostra che i lavoratori cercano aziende sensibili ai temi ambientali. E, più in generale, al benessere delle persone e dei dipendenti. Alcune si stanno già muovendo con i loro uffici green

Luce naturale, piante a profusione, soluzioni eco per la mobilità e, soprattutto, un’organizzazione flessibile e attenta allo sviluppo delle persone. Nell’ufficio green del futuro ci si sente a proprio agio. Si condividono i valori. Si respira, e non solo in senso meccanico. Vecchi e grigi open space addio!

Il Covid ci ha spinto a riflettere sul rapporto con la natura, ha cambiato le priorità: lavorare conta, ma conta di più star bene. Come? Ne parla la ricerca di Nomisma “I nuovi luoghi di lavoro” presentata insieme al progetto Welcome, l’ufficio biofilico che sorgerà in via Rizzoli, a Milano. «I 500 lavoratori intervistati chiedono luce naturale, edifici a basse o zero emissioni, pannelli fotovoltaici- Ma anche spazi piccoli per la privacy e ampi per le riunioni, vicinanza ai mezzi pubblici, a palestre e supermercati, grandi aree interne verdi» dice Roberta Gabrielli, senior project manager di Nomisma. «Le aree comuni devono poter sviluppare la creatività».

Per l’86 per cento l’ufficio di domani sosterrà il benessere fisico e psicologico dei dipendenti. Gli ambienti confortevoli, secondo l’85 per cento, favoriranno la produttività. Oggi, al momento dell’ingresso in azienda, il 38 per cento si lascia vincere dalla noia e il 30 per cento dall’ansia: un intervento è necessario e urgente.

Alle aziende, d’altra parte, innovare conviene: «Se vogliono trattenere i talenti, ed evitare le dimissioni di chi se ne va senza avere un altro lavoroservono la flessibilità e una programmazione per obiettivi» continua Gabrielli. «L’ufficio non è più l’unico luogo di lavoro ma diventa lo spazio cruciale per inserire i nuovi assunti, far crescere le idee. Dev’essere un ambiente nel quale riconoscersi».

Negli uffici green la natura aiuta a ricaricarci

Il green e l’attenzione alle risorse umane vanno di pari passo. «Le persone cercano qualità e un ambiente dove star bene a livello psicofisico» aggiunge la psicologa ambientale Rita Trombin. «I due anni di pandemia ci hanno aiutato a riflettere sulla relazione tra noi e la natura, che è fonte di stimoli e ci aiuta a ricaricare le batterie. Varie ricerche dimostrano che un ufficio biofilico, dove cioè esseri umani e natura si integrano, riduce l’assenteismo del 15 per cento, migliora le performance del 10-25 e la creatività del 15. Per le aziende, è l’opportunità di impattare sulla comunità».

In attesa di vedere realizzato Welcome, con un rivoluzionario sistema di purificazione, la Fabbrica dell’Aria, alcune aziende si stanno muovendo. Tra le prime (anche per i numeri, ha 74mila dipendenti in Italia), c’è Intesa Sanpaolo, che vanta un articolato sistema di Welfare e una sede direzionale all’avanguardia. Per quanto riguarda la sostenibilità, «il gruppo ha anticipato al 2030 l’obiettivo zero emissioni proprie nette» dice Paola Angeletti, responsabile personale e struttura organizzativa. «Il grattacielo di Torino, progettato da Renzo Piano e aperto dal 2015, è stato premiato con il Leed (Leadership in Energy and Environmental Design, ndr) Platinum, il più autorevole riconoscimento di sostenibilità ambientale degli edifici».

Il modello organizzativo prevede la possibilità dello smart working fino a 120 giorni all’anno e la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative al giorno, a parità di retribuzione: «Queste nuove modalità sono un fattore di attrattività per i giovani. Stiamo anche ridisegnando gli spazi in ottica più collaborativa e di condivisione, con iniziative come il book crossing per favorire le relazioni». Dopo le sedute di yoga in sede e la piattaforma gratuita CareLab, che nel 2022 ha avuto 700mila accessi, con palestra on line, psicologo, info su alimentazione e caregiving, entro l’anno verranno allestite le prime palestre aziendali.

Importante la coerenza tra business e vita quotidiana

Certificazione Leed Platinum anche per la Torre Allianz di Milano, progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei, che all’interno vanta un bosco volante con alberi sospesi a varie altezze, a richiamare l’attenzione per l’ambiente. «È un edificio a basso impatto ecologico certificato, con uffici che sfruttano la luce naturale e a led, aree break su ciascun piano, bar panoramico al 23°, ristorante aziendale e palestra gratuita» spiega Letizia Barbi, responsabile Risorse umane. «Forniamo sconti e facilitazioni per favorire la mobilità, anche elettrica. Puntiamo a integrare la sostenibilità a tutto tondo, ad affrontare i cambiamenti climatici, contribuire alla società in modo positivo, essere trasparenti sul business. Il nostro Welfare è continuamente arricchito: ai dipendenti – con smart working al 50 per cento- offriamo campus gratuiti per i figli durante le vacanze scolastiche, consulenze per l’orientamento al lavoro dei familiari, e abbiamo intensi programmi di formazione e upskilling».

Per Engie, leader nella carbonizzazione e nell’efficienza energetica, «il green e l’impatto ambientale sono il nostro core business» dice Sara Callegari, responsabile HR. «Il lavoro per ridurre l’impatto sull’ambiente ha un valore importante, è un obiettivo condivisibile che ha grande presa soprattutto sui giovani». La mission aziendale si traduce in una serie di iniziative virtuose nella pratica. «Lavoriamo in un’ottica di efficientamento. La sede di Milano è Leed Platinum, plastic free, usiamo solo carta riciclata, la nostra flotta è green, i dipendenti hanno sconti per i mezzi pubblici. C’è coerenza tra il business e la vita quotidiana, gli impianti, le sedi, le persone e anche i clienti, ai quali offriamo una road map per migliorare la loro impronta green».

Tra smart working e working smart

A Engie sono stati precursori nello smart working, oggi possibile per due giorni a settimana: «L’ufficio resta centrale per la condivisione con i colleghi» continua Callegari. «Da una nostra ricerca annuale, emerge che l’88 per cento dei dipendenti ha un forte senso di appartenenza».

Più che di smart working, a Fastweb preferiscono parlare di working smart, un approccio più coinvolgente e flessibile. La nuova sede milanese, Nexxt (anche questa Leed Platinum), progettata per favorire la qualità del lavoro e le relazioni tra colleghi, è sostenibile e a regime ridurrà i consumi energetici del 43 per cento rispetto a un edificio tradizionale. L’86 per cento dello spazio riceve luce naturale e il 97 ha la vista verso l’esterno. Condizioni che favoriscono il benessere e aiutano la concentrazione. «Oggi più che di work life balance, ossia di equilibrio vita lavoro, meglio parlare di work life harmony. Una sfida che le aziende devono saper cogliere» conclude Rita Trombin.

Uffici green, dove le piante riducono l’inquinamento

A vederla sembra una serra rigogliosa, con banani e piante di filodendro, ficus, strelitzia e altre attentamente selezionate, monitorate e illuminate ad hoc In realtà è molto di più: è una Fabbrica dell’Aria, il sistema ideato dal neurobiologo Stefano Mancuso e dal laboratorio Pnat di Firenze per depurare l’aria interna. La prima realizzazione è stata a Milano, negli uffici dell’agenzia di comunicazione e consulenza digitale Green Media Lab: è lunga 16 metri e “lavora” in uno spazio luminoso di 500 mq, arredato con mobili esclusivamente di riciclo.

«L’idea è stata del nostro presidente Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo» spiega il fondatore e ceo Daniele Denegri. «Conosce Mancuso e l’ha portato a vedere i nostri uffici poco prima che ci trasferissimo, a fine 2019. Ed è stato lo stesso Giovanni a finanziare la Fabbrica». Come spiega Cristina Favretto di Pnat, «si tratta di un sistema di filtrazione botanica per depurare l’aria interna grazie a teche di vetro, completamente automatizzate, che racchiudono piante selezionate. L’aria viene prelevata dall’ambiente e fatta passare attraverso un filtro. Gli inquinanti, durante il passaggio dell’aria, subiscono processi di degradazione e assorbimento, sia a livello delle radici che delle foglie. Grazie a dei sensori, è possibile misurare la qualità dell’aria in ingresso e in uscita».

In pratica, aggiunge Denegri, «è come aver messo un turbo al sistema di filtraggio naturale. L’aria interna degli uffici è sempre più inquinata di quella esterna. Così noi la ripuliamo, per un maggior benessere di chi lavora».

Tratto da Io Donna