LE CRITICITA’ DELLE PARETI IN CARTONGESSO: CONDENSA, UMIDITA’, RISCHI PER LA SALUTE E CONTENZIOSI

Il cartongesso è un materiale da costruzione leggero e versatile, ampiamente utilizzato per la realizzazione di pareti divisorie, controsoffitti e rivestimenti interni. Composto da un’anima di gesso tra due strati di cartone, il cartongesso è apprezzato per la sua facilità di installazione. La sua storia risale alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti, dove fu sviluppato come alternativa ai tradizionali metodi di costruzione come ad esempio il cannicciato, e da allora ha visto un’evoluzione continua nelle tecniche di produzione e applicazione. Tuttavia, può essere sensibile alle variazioni di umidità, che possono causarne la deformazione, il rigonfiamento e addirittura la sua fessurazione. La sua natura porosa e igroscopica può renderlo suscettibile alla crescita di muffe in ambienti umidi. Il cartone, che funge da rivestimento esterno per le lastre di cartongesso, può fornire un substrato organico per il nutrimento e la crescita delle muffe, specialmente quando esposto a umidità costante o infiltrazioni d’acqua.

L’uso del cartongesso e del polistirolo per affrontare i problemi di umidità nei muri è una pratica comune, ma non sempre efficace. Questi materiali possono nascondere temporaneamente il problema, ma non lo risolvono alla radice. Queste soluzioni, infatti, possono trattenere l’umidità, creando un ambiente ideale per la formazione di muffe e funghi, anche quando si utilizzano le lastre di cartongesso “verde”, che sono progettate per resistere meglio all’umidità. La muffa è un problema comune nelle case e negli edifici in genere con alti livelli di umidità e può causare seri problemi di salute se non viene affrontata con competenza e professionisti altamente qualificati.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato l’importanza di affrontare il problema dell’umidità eccessiva negli edifici, un fenomeno che non solo compromette la salute degli occupanti ma anche l’integrità strutturale e l’estetica degli edifici stessi. La presenza di umidità, che favorisce le muffe (sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli), può essere la causa di una serie di disturbi per gli abitanti, che vanno da malattie minori come il mal di testa, problemi dermatologici che comportano desquamazione della pelle, eruzioni cutanee e prurito a condizioni più gravi come le polmoniti emorragiche. Inoltre, l’umidità può ridurre significativamente la capacità di concentrazione e di apprendimento, influenzando negativamente la qualità della vita e la produttività delle persone.

Una delle cause più comuni di umidità negli edifici è la condensa che è il terreno su cui possono crescere le muffe. Il processo di condensazione avviene sulle superfici più fredde, quando l’aria si raffredda al di sotto del suo punto di rugiada. Con questo termine si identifica la temperatura alla quale l’aria diventa satura di vapore acqueo e questo passa dallo stato di vapore a quello liquido, generando rugiada, brina e, appunto, condensa. Per prevenire questi problemi, è importante assicurarsi che gli edifici siano ben isolati e ventilati. L’isolamento termico può essere migliorato installando materiali adatti e eliminando i ponti termici, mentre una buona ventilazione aiuta a ridurre l’umidità interna. Soffermarsi sul concetto della ventilazione è un passo importante, infatti questa si basa sull’effetto del vento e dell’effetto camino, diversamente dall’aerazione che è il ricambio dell’aria attraverso l’azione manuale su aperture non progettate per la funzione di rinnovo dell’aria (TC 156 – Ventilation for buildings)

Una quantità costante di umidità nell’aria superiore al 50-60% riduce il grado di comfort abitativo, ma soprattutto favorisce la formazione di muffe fungine e la proliferazione di colonie batteriche sulle superfici.

La prevenzione dei fenomeni di muffa sul cartongesso può essere relativamente semplice se si seguono alcune regole fondamentali:

  1. Evitare l’esposizione del cartongesso all’acqua liquida. Assicurarsi che non vi siano perdite o infiltrazioni d’acqua nelle vicinanze del cartongesso e utilizzare materiali impermeabilizzanti o barriere contro l’umidità quando necessario.
  2. Mantenere l’umidità relativa (UR) ambientale costantemente bassa, preferibilmente al di sotto del 65%.
  3. Evitare brusche variazioni dell’umidità nell’aria circostante al cartongesso. Oscillazioni rapide e significative dell’umidità possono favorire la formazione di muffa.
  4. Evitare di utilizzare il cartongesso in ambienti con temperature molto basse, poiché queste condizioni possono favorire la formazione di condensa e quindi di muffa.
  5. Se possibile, evitare l’uso di pitture che possano fornire nutrimento alle muffe, come le pitture acriliche o le tempere. È preferibile utilizzare pitture a base di calce, che non sono appetibili per le muffe e hanno proprietà igroscopiche ridotte.
  6. Mantenere pulite le superfici del cartongesso per evitare la formazione di strati di polvere o sporco che potrebbero fornire nutrimento alle muffe.

E’ bene ricordare che per affrontare i problemi legati all’umidità è necessario mettere in campo soluzioni traspirabili, come gli intonaci naturali. L’intonaco di calce ad esempio è naturalmente resistente alla muffa, capace di assorbire l’umidità nell’aria, per poi rilasciarla lentamente quando i livelli della stessa diminuiscono. L’uso dei materiali naturali, come il legno e l’argilla soprattutto nel passato sono la testimonianza delle elevate prestazioni in termini di inerzia igroscopica, che ad oggi non sono state eguagliate.

L’invasione dell’umidità per effetto di “trasudo” dalle pareti rappresenta una delle principali cause di contenzioso tra proprietari, inquilini e condomini. Infatti, costituisce un “deterioramento rilevante” un “vizio”, che può essere invocato legittimamente dal conduttore o dall’acquirente per richiedere la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1578 del codice civile. In Italia, molte sentenze hanno riconosciuto il diritto a un risarcimento per danni patrimoniali e alla salute causati dalla presenza di muffa e di edifici umidi. L’umidità può anche essere annoverata tra i gravi difetti dell’edificio, e l’appaltatore risponde di conseguenza della cattiva esecuzione dell’opera ex art.1669 c.c.

In conclusione, mentre il cartongesso è un materiale eccellente per molte applicazioni interne, è cruciale valutare attentamente l’ambiente in cui verrà installato. Un uso improprio può portare a danni a lungo termine sia per la struttura che per la salute degli occupanti. Affrontare il problema dell’umidità negli edifici richiede un approccio olistico che combini soluzioni tecniche con comportamenti consapevoli. Solo attraverso un impegno congiunto di progettisti, costruttori, proprietari di edifici e occupanti è possibile creare ambienti interni salubri che promuovano il benessere e la sicurezza di tutti.