IN VIGORE I CAM PER LA PROGETTAZIONE PARCHI URBANI, ARREDI URBANI ED ESTERNI

Sono operativi dal 20 luglio 2023, i CAM progettazione parchi giochi, arredi urbani ed esterni.

Il DM 7 febbraio 2023 stabilisce i criteri ambientali minimi che devono essere seguiti per l’affidamento del servizio di progettazione di parchi giochi, la fornitura e installazione di prodotti per l’arredo urbano e arredi per gli esterni, nonché per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria di tali prodotti e arredi.

Questo decreto è entrato in vigore dopo 4 mesi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il che implica che le nuove disposizioni saranno pienamente applicabili da quel momento in poi. I criteri ambientali minimi indicati nel decreto sono volti a garantire che tutte le attività legate alla progettazione, fornitura e manutenzione di parchi giochi, prodotti per l’arredo urbano e arredi per gli esterni siano condotte nel rispetto dell’ambiente e in modo sostenibile.

L’adozione di tali criteri mira a promuovere pratiche eco-friendly e a ridurre l’impatto ambientale derivante da queste attività. Inoltre, il decreto potrebbe prevedere requisiti specifici relativi a materiali riciclabili o a basso impatto ambientale, dispositivi di risparmio energetico, utilizzo di vernici e impregnanti a basso contenuto di sostanze inquinanti e altre misure volte a garantire la sostenibilità nel settore dell’arredo urbano.

Cosa si intende per arredi urbani e arredi esterni

Per «prodotti per l’arredo urbano» e «arredi esterni» si intendono: gli elementi e i complementi di arredo per parchi gioco, per parchi, giardini pubblici o ad uso pubblico; per stadi, marciapiedi, piazze; le banchine di sosta per fermate di autobus, di metropolitane ecc.

Sono, quindi, inclusi le panchine, i tavoli, le sedute, i sedili, le panche, le attrezzature per il gioco, le strutture ludiche, le fioriere, le rastrelliere porta biciclette, le pavimentazioni antitrauma, le transenne, gli steccati, le staccionate, i bagni chimici, gli accessori per le piste ciclabili, la segnaletica verticale per le aree verdi, i dissuasori di sosta, i rallentatori di traffico, la segnaletica su strade, la segnaletica in spazi pubblici (come ad es. i parchi gioco, le aree verdi, gli spazi ricreativi), gli articoli per aree cani, percorsi salute e allenamenti sportivi, le bacheche, le pensiline, le tettorie per banchine, i pali, le stecche, i pontili; le pavimentazioni, le superfici e i substrati dei campi sportivi e da gioco, se realizzati con i materiali oggetto di uno o più dei criteri ambientali minimi, nonché le pavimentazioni delle aree a questi ultimi asservite, ove la posa in opera di questa fattispecie di pavimentazioni sia commissionata nell’ambito della categoria di appalto oggetto dei presenti CAM; gli arredi per l’esterno di scuole, uffici e altri edifici pubblici.

CAM arredi urbani: le differenze con i CAM del DM 5 febbraio 2015

A differenza dei CAM previgenti adottati con decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 5 febbraio 2015, il nuovo decreto appare più corposo, ma, per non incrementare gli oneri amministrativi:

  • sono stati limitati i criteri ambientali definiti in termini di specifiche tecniche. Tali criteri ambientali sono non più di due, afferenti al materiale principale di cui sono costituiti i prodotti oggetto dell’offerta, cui è stato aggiunto un requisito trasversale di ecodesign per i prodotti costituiti da parti composte da diversi materiali. I nuovi CAM sono peraltro agevolmente verificabili, nei limiti di quanto previsto dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 «Codice dei contratti pubblici» circa la possibilità di dimostrare la conformità con mezzi alternativi di prova e di accettare etichette o certificazioni equivalenti a quelle richiamate nei CAM, nonché della diffusione di certificazioni ed etichettature nei settori di riferimento;
  • sono state introdotte prescrizioni mirate a facilitare la gestione di gare che hanno ad oggetto una gamma di prodotti, in modo tale da garantire efficienza nella gestione della spesa pubblica specie durante la congiuntura economico-finanziaria derivante dagli effetti della pandemia e dal conflitto bellico, agevolando, ammesso che queste categorie di appalti ne siano destinatarie, la spesa delle risorse finanziare messe a disposizione dall’Unione europea nell’ambito dei progetti legati al Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, pur senza compromettere l’efficacia dei CAM.