BONUS PRIMA CASA 2023: LE AGEVOLAZIONI FISCALI DISPONIBILI

Bonus prima caasa

Per chi vuole comprare la prima casa, in particolare per chi ha meno di 36 anni, sono ancora validi contributi fiscali introdotti da provvedimenti come il decreto Sostegni bis e rinnovati dalla Legge di Bilancio 2023. Ecco quali sono i requisiti per gli sconti

Ancora per tutto il 2023 chi desidera acquistare la prima casa può richiedere una serie di sconti fiscali che variano in base a requisiti soggettivi, come l’età, e oggettivi, come il tipo di immobile. Per accedere al bonus prima casa occorre vendere entro 12 mesi eventuali abitazioni per i quali si è usufruito della medesima agevolazione. Non sono ammesse proprietà acquistate nello stesso comune ed è necessario risiedere nella città dove è ubicata l’abitazione che si desidera comprare entro il 2023.

L’agevolazione scatta per gli immobili che rientrano nelle categorie catastali: abitazioni di tipo civile (A/2), economico (A/3), popolare (A/4), ultrapopolare (A/5), rurale (A/6), villini (A/7) e alloggi tipici dei luoghi (A/11). Si aggiungono poi le pertinenze come i magazzini (C/2), le rimesse (C/6) e le tettoie (C/7).

Dal bonus prima casa sono escluse le abitazioni di tipo signorile (A/1), ville (A/8) e castelli o palazzi di interesse storico-artistico (A/9). I vantaggi fiscali spaziano dalla riduzione dell’Iva dal 10 al 4% per chi acquista direttamente dall’impresa costruttrice allo sconto del 2% sull’imposta di registro, fino al credito di imposta per chi vende e riacquista la casa entro 12 mesi. Con la dichiarazione dei redditi si possono poi ottenere altri vantaggi come la detrazione del 19% fino a mille euro per le spese di intermediazione immobiliare e la detrazione degli interessi passivi sul mutuo.

L’esenzione fiscale per l’imposta di registro, ipotecaria e catastale scatta per gli acquirenti che non abbiano compiuto 36 anni nell’anno di stipula del rogito e con Isee fino a 40mila euro. Il bonus prima casa per i giovani prevede inoltre l’attribuzione di un credito d’imposta pari all’Iva pagata all’atto dell’acquisto e, in caso di mutuo, la garanzia statale fino all’80% della quota capitale del prestito.

Per non vanificare gli effetti del bonus prima casa l’acquirente che vive altrove è chiamato a spostare la residenza nel comune dove è ubicata la casa entro 18 mesi. Il cambio di residenza non è necessario se la casa si trova nel territorio del comune in cui l’acquirente svolge la propria attività, anche non remunerativa, o in cui ha sede l’attività del proprio datore di lavoro o se l’acquirente fa parte del personale delle Forze Armate e di Polizia.

L’Agenzia delle Entrate può revocare il bonus prima casa in caso di dichiarazioni false oppure in caso di mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi dall’acquisto. La revoca del bonus innesca il pagamento di una sanzione del 30% sulle imposte e degli interessi di mora.