DONNE ED EDILIZIA SOSTENIBILE: UNA RISORSA PER ACCRESCERE GLI ORDINI PROFESSIONALI E FAVORIRE L’ECONOMIA

edilizia sostenibile

Le donne nell’edilizia sono in aumento: è necessario investire in formazione, inclusività, rivoluzione culturale e una educazione all’uguaglianza di genere. Dal settore dell’edilizia salubre, che implica la valutazione della qualità degli edifici in relazione alla salute, a quelli emergenti della neuroedilizia, la psicologia ambientale, la riqualificazione urbana sostenibile, le donne sono in crescita.

L’industria delle costruzioni è stata tradizionalmente un settore maschile, una condizione giustificata, tra l’altro, dalle dure condizioni di lavoro. Tuttavia, l’evoluzione del settore verso una maggiore meccanizzazione permette a uomini e donne di accedere e svolgere gli stessi compiti professionali in condizioni di parità di diritti e opportunità. Dall’altro lato, sono stati creati nuovi posti di lavoro grazie ad attività derivate dall’efficienza energetica o dall’edilizia “verde” che offrono un orizzonte incoraggiante per i professionisti specializzati, uomini e donne. L’osservatorio congiunturale di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) al capitolo occupazione ricorda che nel I semestre 2022 (dati Istat) gli occupati nelle costruzioni sono circa 1,5 milioni e rappresentano il 25,2% dei lavoratori operanti nell’industria nel complesso e il 6,2% di quelli nell’intero sistema economico nazionale. Rispetto alla prima metà dello scorso anno, si registra una ulteriore crescita tendenziale del 10,2%, il risultato migliore tra tutti i settori di attività economica (per l’intero sistema economico nazionale l’aumento di lavoratori si ferma al +3,6 per cento). Tale accelerazione segue il già robusto incremento rilevato nel 2021 (+7,7% di occupati su base annua). Una piattaforma appetibile anche per il mondo delle donne. Mentre le società di ingegneria si stanno rendendo conto della necessità di aumentare la diversità, un’area che ha visto pochi progressi sono i cantieri, dove ci sono ancora pochissime donne, che però sono tra le più ambite in questo settore, perché a livello internazionale hanno già dimostrato di essere riuscite a migliorare notevolmente il modo in cui i nostri edifici e spazi pubblici sono progettati e utilizzati.

Il movimento dell’edilizia sostenibile, sicura e salubre, quelle della bioedilizia, bioarchitettura, bioecologica, mostra un futuro promettente per le donne; una condizione in crescita che favorisce il settore dell’edilizia e rappresenta un nuovo motore anche per gli Ordini Professionali di indirizzo tecnico edile ad appannaggio maschile, che potrebbero trarre nuovi vantaggi con le iscrizioni delle donne.
Le ricompense di una carriera nel settore delle costruzioni sono il segreto meglio custodito al mondo. Nessun altro settore traduce i sogni in realtà come l’industria delle costruzioni. Insegna alcune delle abilità di vita più preziose, come il lavoro di squadra, l’innovazione e la negoziazione – la creatività e non meno importante una fonte dignitosa di reddito. È un’industria vivace che genera il 4,9 per cento del PIL e sta innovando rapidamente il settore.
Dare voce alle donne nel settore delle costruzioni è una priorità e una opportunità, che chiamano ad una programmazione e una formazione specifica per promuovere l’istruzione e contribuire al miglioramento del settore delle costruzioni, incoraggiando le donne a perseguire e stabilire carriere soddisfacenti.
Le donne nel settore delle costruzioni spesso però mancano di mentori e sponsor che possano fornire orientamento e supporto nelle loro carriere. Secondo un articolo di Forbes, infatti, le donne nell’edilizia riferiscono di sentirsi isolate e non supportate, il che può limitare la loro capacità di sviluppare le loro capacità e avanzare nelle loro carriere.

L’edilizia green è un ottimo settore per impiegare giovani professioniste e per incoraggiare il fenomeno è importante lavorare all’origine con i consulenti di carriera scolastica, che spesso hanno una scarsa conoscenza del settore e tendono a indirizzare solo gli studenti maschi verso questa realtà operativa. Il settore delle costruzioni ha del lavoro da fare nell’educare le scuole e il pubblico che è un membro valido delle professioni edili altamente considerate.

Il progetto Women Can Build dell’Unione Europea, tende a risvegliare la consapevolezza e la difesa delle pari opportunità, migliorare le condizioni sociali del settore, promuovere la professionalizzazione, attraverso una formazione di qualità e l’inserimento lavorativo, con l’attivazione del mercato del lavoro.
Gli obiettivi mirano a:
► Fare un cambiamento di paradigma nel settore delle costruzioni, per essere più egualitario, attraente e socialmente responsabile, attraverso una formazione di qualità e sensibile al genere.
► Eliminare le barriere culturali e migliorare la sensibilità delle donne a questo settore.
► Catturare l’attenzione delle donne verso l’industria delle costruzioni, sottolineando quelle attività con maggiori possibilità di ottenere un effettivo inserimento nel mercato del lavoro.
► Fornire ai centri di formazione professionale (IFP) e agli Ordini professionali del settore edile una prospettiva di genere che permetta alle donne di ripensare il loro approccio formativo e cercare opportunità per un settore più egualitario.

Stabilire misure di consulenza anche presso gli Ordini professionali, che facilitino la transizione dell’industria delle costruzioni verso una maggiore consapevolezza e un maggiore equilibrio di genere.
► Ottenere il riconoscimento delle competenze di genere e creare le condizioni che consentano la realizzazione di nuovi programmi di formazione con una migliore performance.
► Promuovere la parità di genere nel settore delle costruzioni.
► Creare delle guide per lo sviluppo di competenze di tutoraggio per le donne.
► Attivare dei tirocini nelle Imprese edili che già attuano modelli di edilizia sostenibile e nZEB
Il progetto Women can build mira ad essere un caso di buone pratiche che può essere trasferito nelle istituzioni e Ordini Professionali, con un impatto sull’Unione Europea, la sicurezza, la salute, la sostenibilità ambientale. Women Can Build si è posizionato come progetto innovativo e trasgressivo nel campo dell’uguaglianza di genere.

La sostenibilità ambientale, sempre più attenta alle esigenze del singolo e della collettività nel contesto edilizio ed urbano, sta aprendo notevoli orizzonti alle donne; il trend positivo è merito dell’attività di sensibilizzazione condotta dalla filiera negli anni, che ha valorizzato le competenze e le specifiche esperienze che le figure femminili possono garantire all’interno del settore. Una campagna di informazione che non deve essere sottovalutata, anzi incentivata in ogni periodo dell’anno, per rendere sempre più popolate anche le professioni tecniche del settore delle costruzioni.

La green economy vede un profondo ripensamento del vecchio modo di lavorare, di progettare e ristrutturare e la nascita di nuove figure professionali, tra queste anche quelle legate agli stili di vita all’abitare; nuove condizioni che richiedono notevole specializzazione nei settori emergenti, dove i giovani e le donne possono trovare soddisfazione e facile collocazione.
L’economia “verde” richiede una formazione teorico-pratica degli addetti, qualificata (per funzioni) e specialistica (per temi).
Chi formare, su cosa formare, come formare, sono stati alcuni dei nodi da sciogliere da parte dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra”, nata in seno al Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, nel mettere in campo la necessità di puntare su un tecnico “Esperto in Edificio Salubre”, conoscitore di nuovi sistemi progettuali e materiali intelligenti a zero emissioni, per salvaguardare la salute dell’uomo e dell’ambiente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità in un rapporto statistico ha sostenuto che negli ultimi 50 anni sono stati usati materiali dannosi alla salute dell’uomo.
Le tematiche legate alla salute all’interno degli edifici è in crescita, basti pensare al Decreto Lgs 101/2020, che ha istituito la figura dell’Esperto in interventi di risanamento del gas radon, che chiama gli iscritti agli ordini professionali delle costruzioni ha mitigare il gas radon in ogni edificio sia esso residenziale, che luoghi di lavoro.

In questi ultimi anni, la quota di mercato degli interventi edilizi legati al restauro, riqualificazione e ristrutturazione sta facendo muovere una grande fetta dell’economia. Intervenire con materiali sani e accorgimenti bioedili su un patrimonio edilizio esistente obsoleto per qualità tecnologica, qualità dei materiali e contenimento dei consumi energetici, è anche una risposta al protocollo di Kyoto.
Inoltre, altri fattori quali, l’incremento del fenomeno del rinnovo immobiliare, con possibilità di potenziale lavoro per giovani e donne, legati alla sicurezza, la riqualificazione, l’adeguamento, il rinnovo degli elementi impiantistici e edilizi, all’indice di un incremento del livello qualitativo richiesto e la vivacità del mercato immobiliare dovuta a varie motivazioni, non ultima quella speculativa, spingono all’unisono verso questa direzione.

Grande spazio all’Home Shopper manager che è colui che “inventerà” una ristrutturazione personalizzata, tenendo in considerazione tutte le esigenze del proprietario e del nucleo familiare al quale esso appartiene. Un esperto che organizzerà un piano di intervento che si espliciterà dalla parte muraria a quella dell’arredo, creando un “prodotto” chiavi in mano. Segue l’Home Staging manager un professionista che, con buon gusto, farà il make-up alla casa o agli ambienti da vendere, per renderli più ordinati, puliti, belli e ben forniti di accessori. In una parola, appetibile al possibile compratore, spingendolo verso una decisione più rapida, se è vero che di solito si decide di comprare casa entro i primi dieci minuti di visita.

L’interesse per la biofilia, la neuroarchitettura, la psicologia ambientale stanno cambiando i requisiti progettuali di ogni contesto, sia quello strettamente legato agli edifici, che agli spazi urbani. Discipline emergenti, che stanno facendo un ulteriore passo avanti e cercano di capire come l’ambiente architettonico influenza i nostri processi mentali e, come tali, il nostro comportamento, al fine di applicare queste scoperte alla progettazione e alla costruzione di spazi che migliorano il nostro benessere.

La green economy italiana è anche rosa e sono tante le donne che proprio nell’economia verde occupano posizioni apicali e manageriali, ma c’è ancora tanto da fare. Secondo i dati della Fondazione Symbola e Unioncamere, analizzando ad esempio il comparto delle riqualificazioni, sola voce in attivo nell’edilizia, le donne hanno un ruolo da apripista: tra le start-up, nelle costruzioni e nell’immobiliare a guida femminile è green il 37,4%, tra quelle maschili il 28,2%.Ma gli esempi di green economy in rosa sono davvero tanti e abbracciano i campi più diversi, tutti improntati all’innovazione e alla sostenibilità. La riqualificazione dei borghi sostenibili, richiede grandi capacità di ragionare con il “cuore” da coniugare con una elevata competenza in edilizia, finalizzata a rilanciare luoghi abbandonati, che hanno grandi potenzialità per attrarre gli investitori e riproporre tradizioni e culture di un tempo traendone benefici economici, ma anche ambientali, visto che possono dare un contributo a decongestionare le città, oramai quasi al collasso. Rivitalizzare il tessuto socio-culturale ed economico-produttivo dei borghi e dei centri storici, favorisce il recupero e la riqualificazione conservativa del patrimonio edilizio, promuove il turismo e il soggiorno in un contesto urbano di pregio a contatto con le comunità residenti e in questo il contributo delle donne, che intendono adoperarsi per riabilitare un patrimonio unico che è stato per troppo tempo trascurato, che ha subito la carenza dei servizi e lo spopolamento e che è necessario rilanciare, può diventare una notevole opportunità.

Dobbiamo rompere, però, quella sottile diffidenza e comprendere che ci sono tantissime professioniste, che lavorano nel settore e che fanno la differenza e che possono diventare un traino per le nuove generazioni, che hanno tanto da trovare per realizzare i propri sogni e l’indipendenza economica nel settore edilizio.
Avvicinare queste donne, sostenendole nel trovare le giuste motivazioni per rimanere, porta benefici a tutto il comparto delle costruzioni e degli Ordini professionali.
Facciamole spazio, è una opportunità e una ricchezza per tutti.

Buon 8 Marzo a tutte le professioniste del settore tecnico e a tutti coloro che credono nell’ inclusività, nella rivoluzione culturale e nell’ educazione all’uguaglianza di genere e permettono lo sviluppo sociale ed economico dell’intero Paese.

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