La dichiarazione di successione

Dichiarazione di successione

Con il termine successione si intende il trasferimento del patrimonio del defunto ai suoi eredi. Nel trasferire questi beni, l’Agenzia delle Entrate pretende il pagamento delle imposte. Attraverso un modello, chiamato Dichiarazione di successione, dovrai comunicare all’agenzia l’asse ereditario, cioè il complesso dei beni che entrano in eredità, su cui poi calcolare le tasse da versare.

La Dichiarazione di successione deve essere presentata da uno dei seguenti soggetti:
-gli eredi, i chiamati all’eredità, i legatari (soggetti che sono stati inseriti nel testamento per ottenere uno specifico bene e non una quota dell’intero asse ereditario) o i loro rappresentanti legali. Difatti, questi soggetti, potrebbero nominare un rappresentante che segua queste incombenze burocratiche. Il tutto, purché tali soggetti non abbiano espressamente rinunziato all’eredità, a questo punto decade l’obbligo di presentazione da parte loro.
-Gli amministratori dell’eredità;
-i curatori delle eredità giacenti;
-l’esecutore testamentario: persona di fiducia del defunto al quale viene dato l’incarico di curare che siano esattamente seguite le ultime volontà scritte nel testamento.
Nel caso in cui siano presenti più persone obbligate alla presentazione, è sufficiente che questa avvenga ad opera di una sola di esse.

Per la stesura della Dichiarazione di solito si da incarico ad un professionista: geometra, avvocato, commercialista, ragioniere, consulente del lavoro, architetto, ingegnere o perito oppure un centro di assistenza fiscale, caf, patronato, associazione consumatori etc.
Il tecnico incaricato deve essere munito di delega e fotocopia del documento del delegante.
Inoltre, la Dichiarazione di successione va presentata sia che si tratti di un passaggio di beni in assenza delle volontà del de cuius (successione detta legittima), sia nel caso in cui sia presente un testamento (successione testamentaria). Per evitare problematiche economiche, è bene avvertire immediatamente gli istituti di credito (banca, poste) con cui il defunto intratteneva rapporti finanziari e chiedere PER ISCRITTO il blocco dei conti.

Come presentare la dichiarazione (TELEMATICA o CARTACEA) e quante copie

CHI INTENDE COMPILARE LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE IN PRIMA PERSONA POTRA’ FARLO SCARICANDO IL MODELLO 4 IN PDF DAL SITO INTERNET WWW.AGENZIAENTRATE.GOV.IT OPPURE RITIRANDOLO PRESSO QUALSIASI UFFICIO DELL’AGENZIA.

All’interno della Dichiarazione vanno indicati:

1. i dati del defunto;

2. l’albero genealogico del defunto per individuare gli eredi;

3. i dati degli eredi e la relazione di parentela;

4. Gli immobili che si trasferiscono individuandoli attraverso gli estremi catastali: le case sono indicate con foglio, particella e subalterno. Il Foglio indica la “zona”, la particella l’edificio e il subalterno l’appartamento. Mentre i terreni sono individuati con foglio e particella, anche in questo caso il foglio indica la “zona” del Comune, mentre la particella il piccolo appezzamento di terreno.

5. le azioni in borsa, i titoli e le aziende del de cuius;

6. le donazioni del de cuius effettuate in vita;

7. i debiti, si trasferiscono anche quelli.

La Dichiarazione di successione deve essere presentata presso l’ufficio dell’Agenzia dell’Entrate competente in relazione all’ultima residenza nota del defunto oppure spedita per raccomandata (in tal caso vale il giorno di consegna all’ufficio postale), in più copie:

-una copia per l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
-una copia per ogni Comune competente in base all’ubicazione degli immobili che cadono in successione;
-una copia per ogni Ufficio dell’Agenzia del Territorio (vecchio catasto) competente in base agli immobili che cadono in successione (queste copie saranno vidimate e restituite al contribuente per le volture catastali, che dovranno essere effettuate entro 30 giorni dalla data di presentazione della Dichiarazione di successione);
-una copia in bollo per ogni istituto di credito (banca, poste) con cui il defunto intratteneva rapporti finanziari (queste copie saranno vidimate e restituite al contribuente per consentire lo svincolo dei conti intestati al defunto).
In alternativa e obbligatoriamente dal 2019 il deposito sarà telematico via internet.

La Dichiarazione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione (corrispondente alla data di morte).

Nel caso si opti per il deposito della Dichiarazione direttamente all’Agenzia delle Entrate, il pagamento può avvenire attraverso il modello F24 o con addebito in conto corrente.

Le imposte possono essere pagate anche a rate con le seguenti modalità:

  1. almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione;
  2. la parte restante, è versata in otto rate trimestrali (dodici, per importi superiori a ventimila euro), sulle quali sono dovuti gli interessi calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della tranche iniziale. Le rate scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Inoltre, la rateazione non è ammessa per importi inferiori a 1.000 euro.

Nello specifico, sul valore complessivo dei beni e dei diritti compresi nell’asse ereditario si applicano le seguenti aliquote:

  1. del 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro; quindi, se il valore de beni in eredità non supera il milione non occorre pagare niente;
  2. del 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente, per ciascun beneficiario, i 100.000 euro; quindi, se il valore dei beni in eredità non supera i 100.000 € non si paga nulla;
  3. del 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito; qui non esistono minimi!!!
  4. dell’8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito; anche qui non esistono minimi!!!

Oltre ai limiti di 100.000 euro e di 1 milione di euro, vi è una ulteriore franchigia, pari ad 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992.

IMPORTANTEprima di presentare la Dichiarazione di successione occorre pagare altre imposte: nel caso in cui nella successione rientrino anche beni immobili, oltre all’imposta di successione devono essere pagate l’imposta ipotecaria (2% sul valore lordo degli immobili) e l’imposta catastale (1% sul valore lordo degli immobili); peraltro, qualora per il beneficiario si tratti di “prima casa”, tali imposte sono pari a € 200 euro ciascuna. Infine, sempre nel caso di trasferimento di beni immobili, devono essere pagate l’imposta di bollo (€ 58,48 per ogni formalità di trascrizione richiesta), la tassa ipotecaria (€ 35 per ogni ufficio del Territorio territorialmente competente) ed i tributi speciali (€ 18,59 per ogni Conservatoria).

L’imposta deve essere pagata da un solo erede, in unica soluzione. Sarà quest’ultimo a rifarsi sugli altri!!

QUALI SPESE SONO DETRAIBILI?

Per abbattere le tasse da pagare è possibile detrarre alcune spese relative ai costi sostenuti per il rito funebre,documentate con fatture o ricevute. Pensiamo aifiori, all’agenzia di pompe funebri, alla sepoltura ed eventuale cremazione, oltre che ai diritti cimiteriali comunali.

La cifra massima detraibile è pari a 294,50 euro, ovvero il 19% delle spese fino ad un tetto di 1.550 euro. A beneficiarne sarà l’erede che ha sostenuto queste spese. Qualora pagassero più eredi, la detrazione deve essere divisa in base alle quote di successione. Per ripartire le detrazioni, ti consiglio di far riportare fattura la ripartizione della spesa con gli altri.

Le spese sostenute prima del decesso non sono detraibili; ad esempio, l’acquisto di un loculo al cimitero.