SUPERBONUS 110%: AUMENTANO LE CATEGORIE CATASTALI AMMESSE AL BENEFICIO

Superbonus: le novità e le detrazioni ammesse

Se il Decreto Semplificazioni ha apportato modifiche note alla modulistica del Superbonus 110%, con l’introduzione della nuova CILAS al posto della certificazione dello stato legittimo dell’immobile, altri sostanziali cambiamenti sono stati applicati anche alla normativa generale. Sono aumentate le categorie catastali per le quali può essere usata l’agevolazione, implementazione dei lavori trainati ammessi e i requisiti del cappotto termico e la normativa che regola l’abbattimento delle barriere architettoniche oltre l’installazione dei pannelli solari. Maggiori semplificazioni, quando si acquista un immobile con con le agevolazioni prima casa.

Superbonus 110%: niente stato di conformità, basta la CILAS per avere la detrazione

Il cambio di modulistica e l’introduzione della CILA Superbonus, è sicuramente la novità che permette di snellire le procedure. Nel modulo si dovrà prima di tutto indicare per quale tipo di intervento trainante si applica l’agevolazione, cioè se lavori di adeguamento sismico o di riqualificazione energetica.

Uno dei vantaggi principali della CILAS, che un modulo di sole otto pagine, consiste nel fatto di non dover presentare anche una documentazione grafica.

I lavori dovranno solo essere brevemente descritti con un semplice elaborato progettuale e non è richiesto in linea generale di consegnare alcun tipo di allegato grafico. Qualora i lavori dichiarati all’inizio differiscano da quelli realizzati, ma sempre nel rispetto della normativa del Superbonus 110%, sarà comunque possibile integrare la modulistica dopo il termine dei lavori. Inoltre alla fine di questi stessi non sarà necessaria la Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA).

CILA Superbonus, i pro e i contro

In assenza di elaborati grafici viene meno la possibilità per lo Sportello Unico per l’Edilizia di verificare la legittimità unicamente tramite la documentazione e si rende invece necessario il sopralluogo sul posto. Questo potrebbe favorire l’utilizzo dell’agevolazione, nascondendo eventuali abusi edilizi. La nuova CILAS semplificata può essere usata solo ed esclusivamente per il Superbonus 110% e non è valida per il bonus facciate.

Novità sugli interventi trainanti e trainati ammessi (cappotto termico, barriere architettoniche e pannelli solari)

Un’altra novità riguarda i lavori ammessi, nello specifico l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che tra gli interventi trainati ammessi sono realizzabili quelli di abbattimento delle barriere architettoniche anche se nell’edificio non sono presenti disabili. L’unico requisito è che vi sia almeno un residente over 65. Per quanto riguarda gli interventi trainati le modifiche coinvolgono anche l’installazione dei pannelli solari che diventano applicabili anche agli edifici nelle zone A dei centri storici, ma solo se questi sono integrati e non riflettenti.

Continuando sulle novità in merito ai lavori ammessi c’è un cambiamento anche per uno degli interventi trainanti, cioè la creazione del cappotto termico, che diventa in deroga rispetto alle distanze minime tra i palazzi.

Superbonus 110% e agevolazioni prima casa: 30 mesi di tempo

Un’ulteriore innovazione riguarda la modifica all’applicazione della normativa che regola le agevolazioni prima casa quando l’immobile acquistato è oggetto di interventi con il Superbonus 110%. Secondo la normativa di riferimento, quando si acquista un immobile classificato come prima casa vi sono delle agevolazioni che riguardano sconti vari sulle imposte da pagare alla vendita. Tuttavia queste agevolazioni possono essere mantenute solo se il proprietario svolge un attività quale studio o lavoro nel posto dove si trova l’abitazione oppure se trasferisce lì la propria residenza nell’arco di 18 mesi di tempo.

Con le modifiche apportate al Superbonus 110% se l’immobile che si acquista è oggetto di interventi realizzati con l’incentivo allora si avranno 30 mesi di tempo e non 18, prima che decadano le agevolazioni prima casa.

Aumentano le categorie catastali ammesse al Superbonus 110%

Infine è previsto anche un cambiamento che riguarda la tipologia di immobili per i quali si può godere del Superbonus 110%, con un ampliamento della categoria dei beneficiari.

Adesso infatti si può richiedere l’agevolazione anche per gli edifici nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4, in cui sono inseriti gli orfanotrofi, gli educandati, i convitti, gli ospedali, i seminari, le case di cura, i conventi, le caserme.

Tuttavia gli immobili di questi tipo per essere ammessi al Superbonus 110% devo appartenere a proprietari che svolgano una qualche attività assistenziale o di prestazione di servizi-sociosanitari. Inoltre i membri del consiglio di amministrazione non devono percepire compensi e devono avere un contratto regolare e registrato che attesti la proprietà, l’usufrutto, la nuda proprietà o anche il comodato d’uso gratuito. 

Importi e modalità di utilizzo del Superbonus 110%

La popolarità del Superbonus 110% è data dalla generosità dell’incentivo perché permette la realizzazione dei suddetti interventi a costo zero.

Molti a questo punto si chiederanno perché si chiama Superbonus 110% e non 100%, la risposta è semplice perché la detrazione applicata non è pari al 100% dei costi, ma comprende un 10% extra.

Per quanto riguarda la modalità di utilizzo, questa può avvenire con tre diverse opzioni, la prima delle quali è la detrazione Irpef in cinque anni. In questo modo il proprietario dell’immobile dovrà anticipare il totale dei costi relativi agli interventi edilizi, l’importo dei quali sarà restituito mediante l’applicazione di uno sconto sulle tasse per cinque anni. Molto più comoda è l’opzione dello sconto in fattura, che all’opposto prevede che le spese siano sostenute anticipatamente dall’impresa che esegue i lavori, alla quale poi spetterà il compito di chiedere la restituzione della somma con un credito d’imposta. 

In ultimo con la cessione del credito, opzione applicabile sia per l’impresa che per il proprietario, per la quale il credito dello Stato viene ceduto ad una banca o un istituto di credito.