SCALE: FUNZIONE, MISURE, SOLUZIONI GEOMETRICHE

scale:funzione, misure, soluzioni geometriche

La funzione principale della scala è quella di permettere un collegamento verticale fra i piani distribuiti a diversi livelli. La scala è formata da:

-un vano scala,

-dalla rampa, che comprende l’insieme di più gradini,

-il gradino caratterizzato da una pedata alzata e la lunghezza,

-il pianerottolo che è la zona tra due rampe,

-latromba delle scale, che rappresenta lo spazio di mezzeria tra due rampe

-la ringhiera di protezione

-il corrimano

DETERMINAZIONE DELLE MISURE DELLA SCALA

Il gradino è formato da due parti: la pedata, che normalmente ha una misura di 30 cm, l’alzata che misura il dislivello superato dal gradino stesso. Le relazioni che legano le due grandezze sono:

a+p= 45 ÷ 48

ove: a = alzata e p = pedata

Per scale interne a singoli alloggi il rapporto può essere incrementato come segue:

2a+p= 62 ÷ 63

E’ consigliabile non superare i 15 gradini a scala e comunque è preferibile avere un maggior numero di gradini piuttosto che alzate troppo grandi, altrimenti le scale risulteranno troppo ripide. Se il gradino poi ha profilo anteriore arrotondato, risulta più pratico e sicuro. Un elemento fondamentale per la scala è il pianerottolo: se le rampre sono intervallate da ampi spazi, che permettono alla persona di fare diversi passi in piano, la salita non è faticosa. La lunghezza del pianerottolo dovrebbe essere tale da consentire un numero dispari di passi e permetta il cambio del piede nel salire la rampa successiva.

SOLUZIONI GEOMETRICHE DELLE SCALE

Quando si sono stabilite le dimensioni del gradino e della rampa, la soluzione geometrica della scala è una scelta precisa del progettista.

Ci sono scale ad una rampa, per le quali la forma più semplice è quella diritta, se il dislivello è molto si mette un pianerottolo di riposo.

Le scale a due rampe, possono essere diritte e comportano un ingombro in lunghezza ancora maggiore di quello delle scale a una rampa, a causa della presenza del pianerottolo intermedio. Si ricorre talvolta a questo tipo di scale quando si debbano superare dislivelli notevoli, oppure quando si abbiano ampi spazi a disposizione. In qualche caso possono anche dare luogo a soluzioni architettoniche interessanti, costituendo un vano scala a forma di corridoio inclinato, oppure scale a due rampe piegate, che sono legate a soluzioni distributive particolari utilizzate in genere negli allestimenti di interni, per esempio per accedere ai soppalchi dei negozi.

La scala a due rampe parallele è la soluzione tipica per il collegamento verticale negli edifici multipiano perché occupa uno spazio relativamente contenuto e consente un razionale disimpegno e l’accesso agli ambienti attraverso i pianerottoli. Le due rampe possono essere di uguale lunghezza, come accade normalmente nei piani tipo degli edifìci, oppure di diversa lunghezza, come capita qualche volta in corrispondenza del piano rialzato, quando esso è di altezza maggiore degli altri piani. Le scale a due rampe parallele sono dotate di gradini a fazzoletto in luogo del pianerottolo di riposo; questa soluzione riduce ancora di più lo spazio del vano, ma rende molto meno comoda e sicura la scala.

Le scale a tre rampe, consentono a progettista di usare vari disegni, lo spazio che separa le rampe è bene che sia abbastanza grande da avere una scala luminosa e la possibilità di vederla tutta dall’alto o dal basso.

Le scale a rampa continua (come quelle dritte o a chiocciola), sono tipicamente usate all’interno, per superare dislivelli con il minor spazio possibile di ingombro, hanno di solito alzate notevoli e sono di conseguenza faticose.

In qualunque tipo di scala si consiglia sempre di evitare l’introduzione di scalini di forma trapezia o triangolare nello spazio riservato ai ripiani, poichè oltre a rendere faticosa la salita per la mancanza di zona di riposo, rappresenta un punto di percolo per chi sale o scende, non avendo il piede una base di appoggio sufficiente.

SOLUZIONI STRUTTURALI DELLE SCALE

Le scale possono essere:

appoggiate su due lati, che possono essere muri ordinari, su trva in cemento armato o in acciaio, su volte o travi in legno;

a sbalzo, i gradini sono incastrati da un solo lato;

appese, i gradini sono sostituiti da tiranti calanti da travi poste alla sommità della scala.

SOLUZIONI STRUTTURALI DELLE SCALE

La scala è composta per necessità costruttive da due parti:

-la struttura portante realizzabile in cemento armato o in profilati di ferro e tavelloni;

-le opere di finitura comprendenti il rivestimento del rustico dei gradini che vengono eseguite quasi alla fine dei lavori, per non danneggiare i materiali già rifiniti.

Per la struttura portante della scala si presta bene il cemento armato, che può assumere già al rustico la forma dei gradini oppure sotto forma di soletta, che può essere incastrata alla parete o ad una trave ginocchio, o addirittura appoggiata alle due testate dei ripiani, a seconda del tipo di struttura dell’edificio in cui la scala è inserita.

Le casseforme per il getto del calcestruzzo richiedono molta cura specie se il cemento armato resta in vista. La scala con struttura in profilato di acciaio viene impiegata nelle strutture prefabbricate. La scala in legno viene usata per il restauro oppure in edifici che richiedono certe caratteristiche estetiche.

RIFINITURA DELLA SCALA

Se lo scalino è già realizzato al rustico con la struttura portante, la rifinitura comprende l’applicazione del rivestimento; se l’ossatura è costituita solo dalla soletta, allora occorre prima procedere alla formazione del gradino, mediante una muratura di mattoni forati. Il rivestimento delle pedate dei gradini si esegue in genere con il marmo non inferiore ai 3 cm, il rivestimento dell’alzata può essere fatto con lastre minori di circa 2 cm. La pedata di marmo viene posata su un letto di malta cementizia, accuratamente battuta in ogni punto per fare defluire la malta, ad opera ultimata in nessun punto della lastra si deve avere, picchiettando col martello un suono a vuoto. La lastra di marmo deve essere posata leggermente inclinata in fuori, per facilitare la pulizia del gradino stesso. Le lastre appena murate devono essere bloccate con malta di gesso, per impedire i movimenti fino a che non sia completata la presa della malta impiegata.

RIFINITURA DELLA SCALA

La scala che è delimitata da due muri, non ha bisogno di ringhiera di protezione, ma dal corrimano. La parte di muro a contatto con lo scalino sarà protetto da un rivestimento di lastre di marmo di 2 cm di spessore. La scala a sbalzo deve essere protetta da una ringhiera nella parte del vuoto, murata nella scala. i tipi più semplici di ringhiere sono quelli a montanti verticali disposti su ogni gradino, collegati da ferri longitudinali.

NORME E DIRETTIVE

  1. Prima di iniziare il progetto è necessario consultare i regolamenti del Comune di riferimento;
  2. Le norme nazionali di riferimento sono principalmente:
    • legge 13/1989 (eliminazione delle barriere architettoniche)
    • dm 14 giugno 1989 n. 236 (regolamento di attuazione della legge 13/1989)
    • dm 10 marzo 1998 (Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro);
  3. Le scale devono presentare un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo;
  4. Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata;
  5. Le rampe devono contenere possibilmente lo stesso numero di gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata;
  6. I gradini delle scale devono avere una pedata antisdrucciolevole a pianta preferibilmente rettangolare e con un profilo preferibilmente continuo a spigoli arrotondati;
  7. Devono essere dotate di parapetto atto a costituire difesa verso il vuoto e di corrimano. I corrimano devono essere di facile prendibilità e realizzati con materiale resistente e non tagliente;
  8. Le rampe di scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico devono avere una larghezza minima di 0,80 m;
  9. Le scale comuni e quelle degli edifici aperti al pubblico devono avere i seguenti ulteriori requisiti:
    • la larghezza delle rampe e dei pianerottoli deve permettere il passaggio contemporaneo di due persone ed il passaggio orizzontale di una barella con una inclinazione massima del 15% lungo l’asse longitudinale
    • la lunghezza delle rampe deve essere contenuta; in caso contrario si deve interporre un ripiano in grado di arrestare la caduta di un corpo umano
    • il corrimano, di altezza 1 m da terra, deve essere installato su entrambi i lati in caso di utenza prevalente di bambini si deve prevedere un secondo corrimano ad altezza proporzionata
    • è preferibile una illuminazione naturale laterale. Si deve dotare la scala di una illuminazione artificiale, anche essa laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo
      le rampe di scale devono essere facilmente percepibili, anche per i non vedenti
    • devono avere una larghezza minima di 1,20 m, avere una pendenza limitata e costante per l’intero sviluppo della scala;
  10. La progettazione di scale, ad uso pubblico o privato, necessita ovviamente di calcolo strutturale.