IA: ENTRA IN VIGORE IL 10 OTTOBRE LA PRIMA LEGGE ITALIANA DEDICATA AI PROFESSIONISTI. IL MODELLO PER GLI INCARICHI

La legge italiana sull’intelligenza artificiale rappresenta un intervento legislativo pionieristico, concepito per anticipare e accompagnare l’entrata in vigore del Regolamento europeo sull’IA previsto per il 2026. Il testo normativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre 2025, si configura come un quadro giuridico preliminare ma strutturato, volto a disciplinare lo sviluppo, l’adozione e l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito pubblico e privato.
La legge è articolata in più capitoli che affrontano in modo sistematico i principali aspetti legati all’IA:
- Definizioni e ambito di applicazione: vengono introdotte definizioni operative di “sistema di intelligenza artificiale”, “algoritmo decisionale”, “sistema ad alto rischio”, “sistema generativo”, e “sistema predittivo”. L’ambito di applicazione copre sia gli enti pubblici sia i soggetti privati che sviluppano, distribuiscono o utilizzano tecnologie IA.
- Principi generali: il legislatore stabilisce che l’IA deve essere sviluppata e utilizzata nel rispetto dei diritti fondamentali, della dignità umana, della non discriminazione, della trasparenza e della supervisione umana. È vietato l’impiego di sistemi che generano decisioni automatizzate in ambiti sensibili senza possibilità di revisione umana.
- Classificazione dei sistemi IA: la legge distingue tra sistemi a basso, medio e alto rischio, introducendo obblighi proporzionati in base alla categoria. I sistemi ad alto rischio, come quelli impiegati in sanità, giustizia, sicurezza pubblica e istruzione, sono soggetti a valutazioni d’impatto, audit periodici e autorizzazioni preventive.
- Obblighi per sviluppatori e utilizzatori:
- Documentazione tecnica e tracciabilità degli algoritmi.
- Registrazione dei sistemi IA presso un registro nazionale.
- Obbligo di informare gli utenti quando interagiscono con un sistema automatizzato.
- Meccanismi di reclamo e revisione per decisioni automatizzate.
Governance e supervisione
La legge istituisce il Comitato Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, un organismo multidisciplinare con funzioni di indirizzo, monitoraggio e coordinamento. Il Comitato è composto da esperti in informatica, diritto, etica, sociologia e ingegneria, ed è incaricato di:
- Redigere linee guida tecniche e interpretative.
- Valutare l’impatto sociale ed economico dell’IA.
- Coordinare le attività formative e divulgative.
- Collaborare con le autorità europee e internazionali.
Impatto sul lavoro e transizione digitale
Uno dei pilastri della legge è la gestione dell’impatto dell’IA sul mondo del lavoro. Il testo prevede:
- Piani di formazione e aggiornamento professionale per i lavoratori coinvolti in processi di automazione.
- Incentivi per le imprese che adottano l’IA in modo responsabile, con attenzione alla sostenibilità occupazionale.
- Monitoraggio degli effetti occupazionali attraverso un osservatorio nazionale.
Sicurezza, etica e trasparenza
La legge introduce misure specifiche per garantire la sicurezza dei sistemi IA, tra cui:
- Obbligo di test di robustezza e affidabilità.
- Sistemi di controllo per evitare bias algoritmici.
- Valutazioni etiche obbligatorie per applicazioni sensibili.
- Obbligo di rendicontazione annuale per gli enti pubblici che impiegano IA.
Questa normativa segna un passaggio cruciale per l’Italia, che si pone come uno dei primi Paesi europei ad adottare una legge organica sull’intelligenza artificiale. Il testo non solo anticipa il regolamento europeo, ma stabilisce un modello di governance nazionale che integra innovazione tecnologica, tutela dei diritti e sostenibilità sociale.
AI e professioni: nasce il primo modulo informativo conforme alla Legge 132/2025
Un gruppo di giuristi del Corso di Etica e Intelligenza Artificiale della Pontificia Università Antonianum, ha redatto per ANF e Confprofessioni il primo modulo informativo sull’uso dell’intelligenza artificiale da parte dei professionisti, in linea con la nuova Legge n. 132/2025.
Il documento, è pensato come strumento operativo per facilitare la comunicazione trasparente verso i clienti. Può essere allegato alla lettera di incarico, al consenso informato sanitario o a qualsiasi contratto che implichi l’uso di tecnologie AI.
