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Città sempre più congestionate, caricate dal traffico e dalle mille esigenze lavorative. Servizi, mezzi, incontri, affari, scuole, uffici, obbligano ad un movimento che è diventato ogni anno più frenetico. Molte città hanno perso il carattere dell’accoglienza e il taglio umano. Il problema della congestione stradale e l’esigenza di limitare la circolazione dei mezzi più ingombranti in città è una sfida che gli amministratori delle città stanno tentando di risolvere e il bisogno di spazio ha assunto dei contorni marcati: le automobili hanno aggiunto al problema della gestione dello spazio, anche quello dell’incidentalità e dell’inquinamento. L’idea di realizzare città car-free si è andata così diffondendo in tutto il pianeta passando attraverso esperimenti di vario tipo archiviati alla voce di “urbanesimo tattico” come i “Park(ing) Day” o il “Dinner under the sky” di Helsinki in cui migliaia di cittadini si incontrano per un picnic sulle strade principali chiuse al traffico. Anche molte città in Italia sono in movimento, da circa un anno il comune di Milano ha iniziato a rinnovare alcune piazze con alberi, fioriere, panchine, tavoli da ping pong e, soprattutto, con tanta vernice, grazie a un programma che si chiama Piazze Aperte, che è stato avviato nel 2018 e attraverso il quale si stanno rimodellando diverse piazze e strade – tra cui Piazza Dergano, Piazza Angilberto, Porta Genova e Spoleto-Venini – mentre già sono stati decisi gli interventi in altre quattro piazze e altre nuove proposte si possono presentare attraverso un bando il cui termine è il 20 novembre. È il modo in cui Milano sta mettendo in pratica l’urbanismo tattico, questo particolare approccio di cui si è davvero iniziato a parlare solo da pochi anni, che si basa sull’idea che possa bastare relativamente poco con un budget irrilevante – per cambiare una strada o una piazza.

L’urbanismo tattico (ma si usa anche “urbanistica tattica”) è un approccio che prevede diversi tipi di azioni – a volte fatte direttamente dai cittadini, altre dalle amministrazioni locali – che hanno lo scopo di migliorare gli spazi pubblici per renderli più utili e piacevoli per chi li usa. Dato che molti spazi pubblici sono attraversati o occupati dalle auto, l’urbanismo tattico prevede soluzioni creative per far sì che le persone possano attraversarli meglio non solo in auto, o addirittura fermarcisi a leggere, chiacchierare, lavorare o bere qualcosa. Ma non è solo questione di pedonalizzare alcune aree: in molti casi le auto possono continuare a passare, ma entro certi limiti di spazio e di velocità; e in altri casi si tratta semplicemente di rendere più evidente – anche solo riverniciando le superfici – lo scopo originale di certi spazi. Se ad esempio si libera lo spazio precedentemente usato per parcheggiare un’auto e ci si mettono dei bancali per creare delle sedute e un tavolino a cui chi vuole si può sedere, si fa – in piccolo – urbanismo tattico. Più in grande, l’urbanismo tattico può riguardare anche intere piazze, e usare la cosiddetta “rimodulazione dello spazio” per creare cosiddette “isole di socialità“. In certi casi si tratta semplicemente di riverniciare le strisce pedonali, magari in modo un po’ creativo in 3D ad esempio per diminuire la velocità, oppure con tanti fiori per attirare l’attenzione; in altre di trasformare un crocevia tra strade in un luogo di ritrovo per bambini, coppiette, compagnie di amici o pensionati. Ad Alicante è nata la strada dei funghi, una stretta via pedonale nel centro storico con tanti funghi a destra e sinistra ed anche giochi per bambini. Coloriamo, abbelliamo, incantiamo per tornare ad avere città meno grigie, più vivibili, che contrastino anche la criminalità. Tecnici capaci, sensibili con tanta sensibilità e professionalità possono diventare artefici del cambiamento, coinvolgendo i comuni sui quali è in arrivo una pioggia di fondi da parte della Ue previsti nel ciclo Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale)di programmazione (2021-2027).

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